Fumare le sigarette è ovviamente un rischio per la salute. Quando si pensa a degli effetti negativi di questa malsana abitudine la mente va subito ai polmoni. Non è l’unico organo che può subire danni gravi e tra gli altri c’è anche il fegato. Il motivo è legato alla nicotina che a volte riesce a muoversi attraverso il sistema digestivo.
Il risultato di questo accumulo di nicotina è la steatosi epatica che può portare al cancro al fegato e in generale si parla della malattia del fegato grasso. Un nuovo studio sui topi ha però individuato alcuni batteri in grado di scomporre proprio questa sostanza. Si chiamano Bacteroides xylanisolvens e producono un enzima con questa capacità. Averlo individuato e isolato dal resto dei batteri potrebbe aiutare a contrastare una parte dei morti dovuti al fumo.
Nicotina: un batterio per evitare i danni al fegato
L’individuazione dei batteri in questione è stato semplice. Dapprima è stato visto come c’era una differenza tra i topi che presentavano una flora intestinale attiva rispetto a quelli che non la presentavano affatto. Con un processo di eliminazione dei batteri si è arrivati al punto di individuare i responsabili.
L’idea dei ricercatori dietro a questa ricerca è cercare di capire se è possibile prendere questo batterio e creare un prodotto commerciale. L’idea sarebbe un trattamento specifico in grado di degradare la nicotina accumulata nei fegati dei fumatori così da evitare tutta una serie di patologia che alla lunga possono portare alla morte. Non si tratta di un processo semplice anche perché di fatto questi batteri si possono già trovare nell’uomo, ma il loro effetto non sembra essere incisivo.