Secondo un nuovo studio, il riscaldamento globale a cui stiamo andando incontro potrebbe far collassare la biodiversità degli oceani tropicali di tutto il mondo. Questo fenomeno dovrebbe avvenire entro 10 anni, nel 2030. Una tesi su una catastrofe del genere è supportata dal fatto che mai nella storia umana la Terra si è riscaldata con una tale velocità e uniformità.
Lo studio in questione ha voluto usare un approccio diverso su tale problema. Sono stati esaminati 150 anni di dati climatici che poi sono stati incrociati con la diffusione di decine di migliaia di specie animali. Successivamente, è stata divisa la Terra in quadranti e sono state fatte delle simulazioni per ogni zona.
Oceani tropicali: la fine della biodiversità marina
Le previsioni parlano di un aumento di quattro gradi delle temperature medie entro il 2100, ma il danno agli oceani tropicali avverrà molto prima. Gli effetti si stanno già vedendo come lo sbiancamento dei coralli. Le zone più esterne di questi mari potrebbero raggiungere una situazione simile verso il 2050.
Finora è stato visto il riscaldamento globale come un fenomeno che causerà a cascata un problema dopo l’altro. Lo studio in questione sottolinea invece che dovrebbe venir visto in un altro modo. Va visto come una scala in cui ogni cambiamento medio di temperatura causa fenomeni pesanti in uno degli ecosistemi sparsi per il mondo.
Guardando a questo modello, allora il 2100 va visto come il punto di arrivo di una serie di catastrofi naturali, uno scenario che fa sicuramente più paura. La speranza è che l’uomo capisca in fretta che c’è bisogno di attuare dei cambiamenti.