Verso la fine del 1900, e per i decenni a seguire, sono stati immaginati molti possibili futuri basati su un avanzamento tecnologico senza precedenti. Alcune volte i visionari ci hanno azzeccato, altre volte hanno solo anticipato i tempi mentre nella maggior parte dei casi hanno esagerato a tal punto che il tutto si è trasformato in mera fantascienza. Nella giornata di ieri in una tavola rotonda delle Nazioni Unite sono stati presentati dei progetti che ricordano molto quelle idee solo che in questo caso sono basate più sulla necessità, sull’affrontare delle situazioni che potrebbero non essere così distanti dalla realtà.
L’evento era incentrato per buona parte sugli effetti che i cambiamenti climatici porteranno sul nostro pianeta. Le città galleggianti saranno il futuro dell’umanità, o almeno è questo che in molti sembrano credere al momento tanto che ci sono stati diversi approfondimenti in merito. Tra i progetti presentati c’era Oceanix City ovvero una vera e propria città galleggiante.
Trasferirsi in mezzo agli oceani
Ecco la dichiarazione di Amina Mohammed ovvero il vice segretario generale delle Nazioni Unite: “Le città galleggianti sono un mezzo per garantire la resilienza del clima, dal momento che gli edifici possono sorgere insieme al mare. E quando intere comunità galleggianti sono progettate da zero, possono essere progettate come neutrali dal punto di vista climatico fin dall’inizio. Perché non usare l’abbondante vento e l’acqua per coprire tutto il loro fabbisogno di elettricità?”
Il progetto è ovviamente avveniristico e si basa su diverse isole/piattaforme esagonali galleggianti sulle quali sono presenti dei villaggi; ogni sei di questa in realtà formano un villaggio mentre altri sei di quest’ultimi formano una città. Parlando di dimensioni sono circa 4,5 acri a piattaforma ovvero 18210,85 metri quadrati la cui capienza a livello di popolazione è di 300 persone; il totale della città è di 10.000 individui.
Tra le altre particolarità di Oceanix City c’è il fatto che sono ancorate a terra grazie a delle catena quindi possono essere anche ricollocate, ma soprattutto sono a prova di vento e di onde, anche se risulta difficile pensare a cosa succederebbe in caso di tsunami. Per la sostenibilità ci saranno delle fattorie oceaniche le quali aiuteranno a mantenere l’emissioni della città praticamente pari a zero, altro punto imprescindibile del progetto.