Il paracetamolo è un medicinale presente in tutte le case del mondo, ma molto spesso non abbiamo chiaro in mente come e quando prendere correttamente questo medicinale. È una compressa antidolorifica che viene utilizzata per trattare dolori e alte temperature. È disponibile in compresse e può essere assunta con acqua; inoltre per le persone che non riescono a deglutire la compressa, il medicinale può essere assunto come sciroppo o compressa solubile.
Gli esperti raccomandano di prendere la dose giusta per far si che il medicinale sia sicuro, ossia una o due compresse fino a quattro volte ogni 24 ore. Qualsiasi ora in cui prendiamo la compressa è importante far passare sempre 4 ore prima della nuova assunzione. Il sovradosaggio può portare a gravi effetti collaterali, quindi è sconsigliato aumentare la dose anche se il dolore è troppo forte.
Paracetamolo, ecco tutto quello che c’è da sapere su come assumere questo medicinale
La maggior parte delle persone non è al corrente di quale sia la dose massima da prendere come dose massima giornaliera. Solo nel Regno Unito una persona su quattro supera di gran lunga la dose giornaliera raccomandata. Solitamente per una compressa da 500 mg il medicinale impiega un’ora prima di fare effetto e esiste in due forme: a rilascio immediato e a rilascio modificato.
Secondo uno studio di Oxford il paracetamolo può effettivamente offrire sollievo dal dolore, ma solo per determinate persone. Per un dolore postoperatorio si stima che una persona su quattro ne beneficia. Se pensiamo al mal di testa a beneficiare del sollievo una persona su dieci. Secondo le linee guida il paracetamolo può essere assunto con o senza cibo. Come ogni altro medicinale bisogna fare attenzione nell’assumerle ed bene consultare il proprio medico se si stanno assumendo altri medicinali.
Se prendiamo troppe compresse di paracetamolo dovremmo chiamare per cure mediche di emergenza. Se abbiamo altri problemi di salute dovremmo chiamare la linea di assistenza. È sempre importante discutere i problemi di salute con il proprio medico di famiglia.
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