I medicinali hanno spesso effetti imprevisti, anche se sono stati pensati per intervenire su una specifica proteina di un certo tessuto, possono verificarsi risultati inattesi. Questo è il caso del clenbuterol, un medicinale per l’asma che sembra in grado di contrastare il morbo di Parkinson.
Il Parkinson è causato dalla morte di uno specifico gruppo di neuroni che aiuta a controllare l’attività muscolare. Quando questi neuroni muoiono, il paziente perde progressivamente il controllo dei muscoli volontari fino a portare a tremori incontrollati. Questa e e altre malattia neurodegenerative sono molto difficili da trattare, ma da Boston arrivano notizie che fanno ben sperare.
Dopo le staminali, una nuova arma contro il Parkinson
Molte persone soffrono di asma, una condizione che richiede l’utilizzo di bombolette spray, contenenti salbutamolo nella maggior parte dei casi. Parliamo proprio del famoso erogatore da inserire in bocca, un oggetto che tutti noi abbiamo visto più volte. E se questo oggetto tanto comune fosse la chiave per contrastare il Parkinson?
Un team di ricercatori della Medical School di Harvard, guidato da Clemens Scherzer ha reso noti dati sorprendenti. Lo staff stava analizzando statistiche relative ai 4 milioni e mezzo di norvegesi affetti da asma e in cura con salbutamolo. Parliamo della terapia più comune, ma durante il lavoro è saltato fuori un risultato inatteso.
L’incidenza del Parkinson risulta più che dimezzato tra le persone che utilizzano il medicinale in questione. I dati in questione riguardano il periodo che va dal 2004 al 2007, chi in quel periodo ha assunto dosaggi significativi di salbutamolo risulta più schermeto rispetto a chi ha assunto dose più basse.
Questo dato ha attirato l’attenzione degli studiosi, che hanno scoperto qualcosa di imprevisto. Il salbutamolo agisce sui recettori adrenergici beta 2, questo consente di contenere le problematiche legate all’asma, ma il medicinale riesce ad influire anche sul gene SNCA, che produce alfa-sinucleina. Tale proteina è tra le cause del morbo di Parkinson, il salbutamolo blocca l’alfa-sinucleina.
Una scoperta che potrebbe cambiare per sempre l’approccio al Parkinson, una scoperta che arriva dopo l’esito positivo dei test con cellule staminali condotti da ricercatori dell’Università di Kyoto. Però servirà tempo per effettuare ulteriori verifiche, il salbutamolo inoltre potrebbe causare danni ai bronchi e dunque è necessario proseguire nella sperimentazione.