Pessimismo e Doomscrolling: una situazione sempre peggiore per le persone comuni

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Negli ultimi due anni è successo di tutto, prima di tutto la pandemia e adesso la guerra in Ucraina. Sono sostanzialmente due macroscenari che hanno e stanno causando ricadute in ogni aspetto della nostra vita, economico, sanitario, sociale e così via. Il risultato è un pessimismo generale aggravato anche dalla pratica di Doomscrolling. Si tratta sostanzialmente di quel comportamento che vede consumare notizie deprimenti sui social networking.

Volente o nolente, ormai tutti noi consumiamo notizie online tramite computer e smartphone. Se già la situazione non è per niente buona, la pratica di Doomscrolling aggrava ancora di più il tutto perché porta le persone a pensare che non sia effettivamente niente di nuovo là fuori. Promuove sostanzialmente i sentimenti di ansia e depressione andando a impedire al cervello di produrre serotonina.

 

Pessimismo, Doomscrolling e la serotonina

La riduzione della produzione di serotonina da parte del cervello succede in altri casi. Per esempio, guardare un film drammatico o ascoltare musica triste ha questo effetto e non è un caso che mentre fruiamo tutto questo si finisce per essere più tristi, ma solo momentaneamente. Quando si parla di Doomscrolling, il pessimismo è più duraturo e ha un effetto anche sulle facoltà cognitive. Si parla di riduzione dell’attenzione generale, problema già comunque nella nostra società, e problemi con la memoria.

Per evitare tutto questo si possono fare scelte semplici come appunto evitare un consumo eccessivo di tali argomenti. Un’altra mossa efficace è di consumare contenuti meno pesanti a livello emotivo; così come sono efficaci quelli deprimenti, commedie e canzoni più movimentate possono aiutare a cambiare il nostro stato d’animo.

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