È davvero bello alzare gli occhi al cielo e immaginare come potrebbero essere le future colonie sul Pianeta Rosso, ma ovviamente per far si che questo si avveri bisogna superare molti sfide per costruirle in modo effettivo. Non è facile caricare sacchi di cemento ed enormi quantità d’acqua necessarie su una navicella spaziale diretta su Marte.
Proprio per questo gli scienziati hanno pensato ad un’idea davvero interessante: utilizzare polvere, sangue e urina proprio degli astronauti per creare un composto simile al cemento per creare queste future colonie. Uno studio mostra che è possibile creare il composto simile al cemento, utilizzando una proteina del plasma sanguigno mescolato con la polvere del pianeta.
Marte, sarà possibile costruire delle colonie con un composto di sangue e polvere
Questo bio composito, denominato AstroCrete, risulta essere secondo lo studio ancora più resistente del cemento normale. Gli scienziati hanno da sempre cercato di cercare nuove tecnologie per produrre materiali simili al cemento sul pianeta rosso, ma mai si sarebbero aspettati che la soluzione era cosi vicini a noi. L’idea di utilizzare il sangue animale come legante risale al Medioevo.
Tuttavia il sangue non è l’unico fluido corporeo su cui gli scienziati stanno indagando. Aggiungere un pò di urea, uno scarto dell’uomo presente nell’urina e nelle lacrime, al bio composito lo renderà ancora più forte del normale cemento. L’uso di questo scarto per materiali da costruzione è stato già ampiamente studiato in precedenza. Un secondo gruppo di ricercatori ha mescolato l’urea con un sostituto della regolite lunare per creare una sorta di cemento lunare.
Il sangue risulta essere una risorsa rinnovabile. Lo studio inoltre ha scoperto che 6 astronauti potrebbero produrre almeno 500 chilogrammi di AstroCrete durante una missione di due anni. Potrebbe essere stampato in 3D e potrebbe fungere da malta per sacchi di sabbia. AstroCrete potrebbe non generare il tipo di habitat futuristici che abbiamo visto nelle produzioni di fantascienza, ma potrebbe essere una soluzione pratica e conveniente al difficile problema della creazione di strutture su Marte.