Il reflusso gastroesofageo (GERD) è una condizione comune caratterizzata dalla risalita di acido dallo stomaco verso l’esofago. Sebbene i sintomi più noti siano il bruciore di stomaco e il rigurgito acido, meno conosciuta è la sua possibile connessione con problemi nasali, come il naso chiuso o la rinite cronica. Questo legame, spesso trascurato, può avere implicazioni significative sulla qualità della vita di chi ne soffre. Il reflusso gastroesofageo può rappresentare un disturbo passeggero che si manifesta in alcune condizioni per poi risolversi nel giro di breve tempo, oppure può dare origine ad una vera e propria patologia meglio nota come malattia da reflusso gastroesofageo.
Se, infatti, entro certi limiti un lieve reflusso acido può essere considerato normale, quando il fenomeno è eccessivo e si manifesta spesso, esso diviene patologico. Anche se sembra trattarsi di un’evenienza non troppo comune, il reflusso acido può dare origine anche a sintomi nasali qual è il naso chiuso. Gli acidi gastrici, risalendo oltre l’esofago, possono irritare le mucose di gola, seni paranasali e naso, provocando infiammazione e congestione nasale. Inoltre, l’acidità può stimolare la produzione di muco come meccanismo di difesa, contribuendo alla sensazione di naso chiuso.
Reflusso e naso chiuso, un legame sottovalutato e le migliori strategie per risolverlo
Oltre alla congestione nasale, il reflusso può causare una serie di sintomi che spesso vengono scambiati per patologie respiratorie, tra cui:
- Tosse cronica
- Raucedine o voce rauca
- Sensazione di corpo estraneo in gola
- Difficoltà nella deglutizione
- Otite media ricorrente
- Apnea notturna o russamento
Questi sintomi possono peggiorare nelle ore notturne o dopo i pasti, a causa della posizione sdraiata che facilita il reflusso.
Per determinare se la congestione nasale è legata al reflusso, è importante una valutazione specialistica. Un otorinolaringoiatra o un gastroenterologo possono eseguire esami specifici, come la pH-metria esofagea, la laringoscopia o l’endoscopia digestiva, per confermare la diagnosi.
Il trattamento del reflusso gastroesofageo e laringofaringeo prevede una combinazione di modifiche allo stile di vita e terapie farmacologiche. Alcuni suggerimenti utili includono:
- Evitare cibi irritanti, come alcol, caffè, cioccolato, agrumi e cibi piccanti.
- Mangiare pasti più piccoli e frequenti per ridurre la pressione sullo sfintere esofageo.
- Non sdraiarsi subito dopo aver mangiato, aspettando almeno due o tre ore.
- Elevare la testiera del letto per ridurre il reflusso notturno.
- Smettere di fumare, poiché il fumo indebolisce il tono dello sfintere esofageo inferiore.
I farmaci più utilizzati per il trattamento del reflusso includono:
- Inibitori della pompa protonica (IPP), come omeprazolo o pantoprazolo, che riducono la produzione di acido gastrico.
- Antiacidi, che neutralizzano temporaneamente l’acido.
- Procinetici, che favoriscono lo svuotamento gastrico per ridurre il rischio di reflusso.
Oltre ai farmaci, alcune soluzioni naturali possono aiutare a ridurre l’infiammazione e la congestione nasale associata al reflusso:
- Infusi di zenzero o camomilla per le loro proprietà lenitive.
- Miele e propoli per ridurre l’irritazione della gola.
- Acqua e bicarbonato per alcalinizzare temporaneamente lo stomaco.
La connessione tra reflusso e naso chiuso è un aspetto meno noto ma rilevante per molte persone. Una gestione efficace del reflusso, attraverso cambiamenti nello stile di vita e terapie mirate, può alleviare anche i sintomi respiratori associati. Se i disturbi persistono, è sempre consigliabile rivolgersi a un medico per una diagnosi approfondita e un trattamento personalizzato.
Foto di Eduardo • Subscribe to my YT Channel❤️ da Pixabay