Un team di ricercatori ha scoperto un fossile davvero particolare nel sud-est dello Utah. Si tratta di qualcosa che potrebbe offrire alla scienza uno sguardo sull’alimentazione e il tipo di prede scelte da alcuni predatori acquatici. Ciò che hanno portato alla luce è infatti il fossile di un rigurgito che contiene frammenti della preda appena uccisa da un pesce, probabilmente un amia.
Un rigurgito di 150 milioni di anni
I paleontologi hanno dunque scoperto un mucchio fossile di ossa di anfibi che, secondo quanto affermano, sembrano essere state rigurgitate da un predatore. Questa sorta di bolo preistorico dovrebbe avere all’incirca 150 milioni di anni, secondo quanto emerge dalle analisi dei paleontologi dello Utah Geological Survey, della Utah Division of State Parks e del Flying Heritage & Combat Armor Museum di Washington.
Come spiega John Foster, curatore dello Utah Field House of Natural History State Park Museum e uno dei coautori dello studio, l’importanza di questa scoperta sta nel fatto che “questo fossile ci offre un raro sguardo sulle interazioni degli animali negli ecosistemi antichi“.
Il predatore di un antico lago preistorico
La scoperta di questo rigurgito fossile è avvenuta durante alcune ricerche presso la Formazione Morrison, un famoso sito paleontologico noto per i suoi fossili del tardo Giurassico. Da esso provengono molte ossa di dinosauro, ma vi sono stati rinvenuti anche molti altri tipi di animali, come pesci, salamandre e rane.
Nella sezione della formazione analizzata dal team di ricerca, sono presenti molte piante preistoriche come ginkgo, felci e conifere. Vi sono inoltre diversi fossili di anfibi e pesci amie. Questi ritrovamenti suggeriscono che l’area fosse un tempo sede di uno stagno o di un piccolo lago.
Regurgitalite: il fossile di un pranzo finito male
Durante gli scavi in questo luogo, i ricercatori hanno scoperto dunque qualcosa di insolito ed inaspettato: un piccolo ammasso di ossa fossili che includeva “elementi” di almeno una piccola rana o di un girino che potrebbero aver rappresentato lo scheletro del “più piccolo esemplare di salamandra segnalato nella formazione”. Alcune di queste ossa erano infatti lunghe solo 30 millimetri, ovvero tra le più piccole serie di ossa mai rinvenute nella formazione.
Delle analisi più approfondite hanno rivelato che la struttura chimica e ossea del fossile indicava che si trattava di un regurgitalite, cioè una forma fossilizzata di rigurgito, la prima mai scoperta in questo sito e anche risalente al periodo giurassico del Nord America.
È dunque chiaro che si tratta del rigurgito di un predatore, ma non ci sono certezze su chi possa essere l’uccisore dell’animale rigurgitato. Secondo Foster, l’amia potrebbe essere un valido candidato, dato che si sono tracce della sua presenza in questa zona in quel periodo, secondo quanto emerge da ricerche precedenti.
Questa straordinaria scoperta, unica nel suo genere, è la più recente della squadra nella regione. Stando a quanto afferma James Kirkland, paleontologo statale e coautore dello studio, si continuerà a lavorare nel sito in cui è stato scoperto il vomito preistorico nel tentativo di scoprire nuovi dettagli sull’ecosistema preistorico di questa regione.
Ph. Credit: Brian Engh via Utah Division of State Parks on Facebook