Space X ha lanciato il primo satellite spia per conto del governo USA un paio di settimane fa, ma la corsa allo spazio delle aziende private non si esaurisce con la creatura di Elon Musk. Rocket Lab ha effettuato con successo il lancio del suo razzo Elecron. Questo è il primo dei tre lanci che la compagnia ha in programma per quest’anno, ma ci sono già grandi piani per il 2018.
“E’ stata una giornata incredibile e sono molto orgoglioso della nostra squadra – ha dichiarato Peter Beck, fondatore e CEO di Rocket Lab – siamo tra le poche compagnie ad aver costruito un razzo dal nulla nel giro di quattro anni. Abbiamo lavorato senza sosta per raggiungere questo obiettivo”.
Rocket Lab, entro il 2017 nuovi lanci
Tutto è andato liscio come l’olio, il processo di separazione del razzo a due stadi è avvenuto come previsto, ma anche se il razzo è decollato non è stato raggiunto l’obiettivo che la compagnia aveva fissato. “Non abbiamo raggiunto l’orbita e ci stiamo chiedendo perché, comunque arrivare nello spazio al primo tentativo ci mette in un’ottima posizione per velocizzare la fase commerciale del nostro programma”.
Ma qual è il target di Rocket lab? “Portare i nostri clienti in orbita e aprire lo spazio al business”, ha dichiarato Beck. I dati raccolti durante il volo di prova aiuteranno l’azienda in vista del prossimo tentativo, che stando alle intenzioni dovrebbe avvenire molto presto. Rocket Lab utilizza la stampa 3D, progettazione e assemblaggio all’insegna della semplicità, in modo da facilitare la produzione di massa.
Un progetto ambizioso come avrete capito, una storia cominciata 11 anni fa. Rocket Lab è stata fondata a Los Angeles nel 2006, l’area dove vengono effettuati i lanci però è in Nuova Zelanda. Sono stati raccolti 148 milioni di dollari, una gran bella cifra ma niente in confronto all’attuale valutazione della compagnia, che si attesta intorno al miliardo.
Rocket Lab punta su satelliti di media stazza o lavori governativi, sulla falsa riga di quanto fatto da Space X, Arianespace e United Launch Alliance. Sono già stati sottoscritti accordi con NASA, Moon Express e Planet. “Vogliamo rendere lo spazio accessibile e questa è una pietra miliare della nostra storia. Le possibilità che stiamo aprendo sono infinite”.
Fonte: forbes.com