Nell’ultimo decennio la tecnologia ha avuto una crescita e miglioramento esponenziale, e ciò ha ovviamente influenzato anche tutti gli altri settori, con notevoli upgrade. Ne è un esempio anche l’archeologia, che sfrutta mezzi tecnologici e digitali per scoprire fossili che prima non sarebbero stati scoperti. Proprio riguardo a ciò, recentemente è stata scoperta un’antica città situata alle porte di Roma, grazie agli occhi tecnologici del Radar Gpr.
L’antica città alle porte di Roma
Se prima era difficile quantificare la grandezza di un fossile, specialmente di grandi reperti, con la tecnologia è possibile avere una stima più o meno affidabile. Sicuramente questa città scoperta senza nessun scavo, Falerii Novi, risalente al III secolo a.C, ha dimensioni molto elevate, quasi come Pompei, con abitazioni, edifici pubblici, terme, templi e tubature per l’acqua.
Merito di ciò è sicuramente l’utilizzo del Radar Gpr, dal funzionamento molto simile a quello classico, che rimbalza le onde radio sugli oggetti, e grazie all’eco riesce a costruire un’immagine a profondità diverse. Con questi strumenti i ricercatori hanno analizzato un’area di ben 30,5 ettari. «La disposizione della città era meno standardizzata rispetto a molte altre ben studiate, come Pompei”, racconta Millet, capo dello studio che ha seguito passo passo la scoperta. Il complesso del mercato, il tempio e le terme erano architettonicamente più elaborati del previsto per una piccola città».
«Le nuove indagini hanno consentito di raccogliere una grande quantità di dati ricavati il sistema Gpr che fanno chiarezza sulla città», racconta Daniele Maras, funzionario della Soprintendenza e responsabile del sito. Operazione non così scontata e facile, visto che i terreni indagati sono tutti privati e quindi impossibile da scavare e fare sopralluoghi diretti.