ExoMars il rover realizzato da Europa e Russia, ha finalmente ricevuto la sua destinazione finale su Marte. Il sito dove il rover atterrerà e inizierà le sue ricerche è l’Oxia Planum. Questa zona del Pianeta Rosso, è ricca di argille di ferro e magnesio e si trova vicino all’equatore di Marte. Lo hanno annunciato i ricercatori del Landing Site Selection Working Group (LSSWG) a Leicester, nel Regno Unito.
Gli scienziati del LSSWG, hanno discusso riguardo il punto di atterraggio di ExoMars per circa quattro anni prima di scegliere l’Oxia Planum. Ed ora che hanno ricevuto il via libera dalle agenzie spaziali europee e russe, questo potrebbe essere il punto prescelto.
Secondo la BBC però c’è anche un’altra zona in ballottaggio, ovvero Mawrth Vallis, che si trova a nord di Oxia.
Atterrare su Marte è un operazione estremamente difficile e rischiosa. E questo l’ESA lo sa molto bene. Nel 2016 infatti, l’agenzia spaziale ha visto schiantarsi il suo lander EXOMARS Schiaparelli, sulla superficie del Pianeta Rosso a oltre 300 km/h.
Il nuovo modulo statico infatti è stato progettato proprio per testare il sistema di atterraggio del rover sulla superficie marziana. Questi sono alcuni dei motivi che hanno portato alla scelta di Oxia come punto di atterraggio. Il sito infatti limita di molto i rischi dell’atterraggio, rendendolo una scommessa infallibile.
Inoltre le “argille abbondanti” nella superficie del pianeta in questa zona, suggeriscono che in passato possa esservi stata presenza di acqua.
Il rover ExoMars è dotato di un trapano che può sondare il terreno fino a 2 metri di profondità. Con questa strumentazione ispezionerà i sedimenti nella zona di Oxia alla ricerca di tracce di vita su Marte.
Per ora nonostante la perdita del lander Schiapparelli, la missione ExoMars ha completato la sua prima missione. Gli studiosi hanno infatti collocato nel 2016, un satellite per la ricerca di gas nell’orbita di Marte.
Per ora l’atterraggio del rover su Marte è previsto per il 2020. Il luogo esatto dell’atterraggio sarà comunicato da ESA e Roscosmos (l’agenzia spaziale russa) esattamente un anno prima del presunto arrivo.