Anche la Russia chiude ai servizi di VPN (virtual private network) e proxy, software che consentono la navigazione anonima. Putin segue l’esempio della Cina e anche Mosca usa il pugno di ferro.
Il numero uno della commissione circa l’informazione, Leonid Levin, annuncia il pacchetto di divieti, al fine – a detta sua – di impedire l’accesso a contenuti illegali.
VPN Russia, nuova stretta da Mosca
Non mancano proteste per questo giro di vite, anche l’organizzazione non governativa Freedom House si è fatta sentire. Polemiche vive dall’approvazione della legge Jarovaja, riguardante il mantenimento dei dati di navigazione e adesso giunta all’approvazione.
Il nuovo pacchetto di norme entrerà in vigore da inizio novembre, come abbiamo detto non si tratta del primo provvedimento di questo tipo adottato dalle parti di Mosca. Abbiamo detto delle misure prese in Cina, tanto che pure Apple ha rimosso i servizi VPN dall’App Store locale, ma la situazione russa potrebbe rivelarsi ancora più controversa.
Dal 2015 i dati vengono salvati su server che devono essere necessariamente entro i confini nazionali, i provider hanno l’obbligo di conservare tutto il materiale e ogni servizio come social network o app di messaggistica devono garantire pieno accesso alle forze dell’ordine.
Queste misure stanno causando un certo malcontento e non è da escludere che la situazione possa diventare molto tesa nelle prossime settimane.