Il cambiamento climatico a cui il nostro pianeta sta andando incontro presenta diversi effetti che colpiscono in modi altrettanto diversi la fauna e la flora a livello globale. Un recente studio ha mostrato come l’innalzamento dei livelli di carbonio stia disturbando il comportamento dei salmoni, più nello specifico gli sta impedendo di raggiungere correttamente le abituale zone adibite alla riproduzione.
Questa mancanza sta facendo sorgere ulteriori problematiche come il fatto di diventare più facilmente raggiungibili dai predatori rendendo ancora più a rischio la popolazione di questo specifico pesce. Il problema del carbonio va influire sull’olfatto, incredibilmente il sensore che questi animali sfruttano per guidarsi.
Salmone senza casa
La sempre più presenza di anidride carbonica presente nell’aria viene assorbita dagli oceani ed essendo acida di conseguenza anche l’acidità dell’acqua sta aumentando. Come detto questo aspetto sta andando ad influenzare il potente olfatto dell’animale anche se il problema era da riscontrarsi a livello cerebrale in quanto gli odori non venivano processati come dovuto.
Ecco una dichiarazione del dottor Chase Williams uno dei membri del team di ricerca messo in insieme grazie all’Università di Washington e della NOAA Fisheries Science Center: “I salmoni usano notoriamente il loro naso per tanti aspetti importanti della loro vita, dalla navigazione e alla ricerca di cibo, per individuare i predatori e riprodursi. Quindi era importante per noi sapere se il salmone sarebbe stato influenzato dalle future condizioni di biossido di carbonio nell’ambiente marino.”
Sono stati effettuati dei test in cui gli animali sono stati immersi in tre serbatoi diversi d’acqua. In uno era presente dell’acqua con pH identico a quello attuale degli oceani, un altro con il pH previsto tra 50 anni e il terzo con il pH previsto tra 100 anni. La raccolta dei dati ha mostrato come via via i salmoni presentavano meno risposte in termini olfattivi.