Samsung Display conferma le indiscrezioni piovute in questi giorni a proposito di una potenziale acquisizione esterna a favore della società QD Vision, rispondente a nome di una compagnia con sede nel Massachusetts il cui scopo aziendale è quello di produrre materiali per i display Quantum Dot. A comunicare la notizia è stato Jung Chil-hee, R&D unit chief presso Samsung Electronics.
Allo stato attuale, benché la notizia abbia ormai assunto carattere di ufficialità, non si hanno informazioni utili in merito al profilo economico adottato, stimando comunque un valore d’operazione che si aggira intorno ai 70 milioni di dollari.
Tale nuova acquisizione ha uno scopo ben preciso, ovvero sia delineare il sempre crescente interesse della società nei confronti di una tecnologia che si sta rivelando al passo con i tempi in applicazione a soluzioni di alta gamma come sui Samsung SUHD KS9000, i quali li utilizzano in perfetta sinergia con il sistema di retroilluminazione a fondo blu LED.
I Samsung Quantum Dot, nel caso in cui non lo sappiate, rispecchiano dei minuscoli punti quantici che hanno l’indubbio vantaggio di modulare in piena autonomia la lunghezza d’onda del fascio luminoso tramite sistemi a semiconduttori che, nel complesso, garantiscono risultati davvero apprezzabili e dalla massima precisione ammissibile. Il colore desiderato in uscita si ottiene mediante la variazione dimensionale dei cristalli stessi ed il risultato garantisce un gamut color decisamente ampio che ha, come risultato finale, una rappresentazione fedele e dettagliata dei colori, ora più ricchi e simili a quanto visibile naturalmente dall’essere umano.
Una soluzione che, nei piani societari, non è fine a se stessa ma fornisce piuttosto un input essenziale per la creazione delle future tecnologie di prodotto che conteranno sui nuovi e senz’altro rivoluzionari Samsung TV QLED, ovvero sia le soluzioni da intrattenimento Quantum Dot Light Emitting Diode caratterizzate da un sistema self-emitting che garantisce una produzione autonoma della luce come per gli OLED ma con, rispetto a questi ultimi, una significativa riduzione dei costi e dei parametri che pregiudicano la longevità, minata in tal caso dalla presenza di componenti organiche.
Una soluzione, quella QLED, che dovrebbe teoricamente garantire il controllo in singolo epr ogni pixel ed un nero davvero molto più profondo di quanto sinora visto. I vantaggi, tra le altre cose, si ripercuotono non soltanto su una maggior longevità ma anche su una stabilità luminosa garantita che conferirà uniformità alle scene e bassi costi produttivi in luogo della non creazione di sistemi supplementari di controllo.
Quando saremo in grado di apprezzare tutti i benefici apportati dai TV QLED? Molti analisti suppongono che la cosa sia fattibile per il 2019. Staremo a vedere. Che ve ne pare?
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