Samsung Pay, giusto qualche giorno fa, si è reso protagonista di un nostro post in cui si discuteva della fattibilità di un piccolo progetto che gli hacker avrebbero potuto mettere in atto al fine di girare a loro favore i ticket di un account, per poi utilizzarli per acquisti personali illeciti senza consenso diretto.
Un ricercatore aveva fatto luce sulla questione ed aveva perciò documentato una pericolosa falla, cui Samsung vuole finalmente fornire un riscontro. Scopriamo insieme cosa ne pensa la società in proposito.
Samsung Pay bug: l’opinione di Samsung
Samsung Pay, atteso in Italia entro la fine dell’anno, è un sistema che, come ormai tutti sanno, consente di velocizzare i pagamenti mobile all’interno di esercizi commerciali ed istituti bancari per i quali ne è stata garantita compatibilità e partnership. Da un sistema simile ci si attende quanto meno il massimo livello di sicurezza al fine di prevenire spiacevoli conseguenze derivanti da un attacco hacker.
In merito all’ultima questione, che vuole uno standard di sicurezza non proprio al top, Samsung si è espressa fornendo i dettagli ed i pareri sulla vicenda a giorni di distanza dall’accaduto.
Il documento rilasciato per Samsung Pay dalla società sudcoreana pone in chiare lettere un how-to che fornisce una serie di domande e risposte pertinenti all’argomento, che possono colmare ogni dubbio riguardo la sicurezza del consumatore. In ogni caso, in un apposito comunicato, la multinazionale ha affermato di trovarsi di fronte ad una soluzione dal livello di sicurezza estremo, ben lontano dai pericoli delle classiche carte di credito a banda magnetica. L’algoritmo di crittografia utilizzato, infatti, sarebbe immune da qualsiasi attacco o minaccia proveniente dall’esterno.
Il documento, indicato al link precedente, fornisce una serie di ragguagli tecnici e sommari, utili all’interpretazione delle problematiche e che, comunque, esplicano il fatto che in nessun caso un hacker potrebbe prendere possesso di un qualsivoglia token, in perfetta antitesi rispetto a quanto confermato recentemente dal ricercatore di sicurezza che per l’occasione si era servito di specifico hardware di intercettazione dei pacchetti in grado di operare anche all’interno di regioni in cui il sistema risulta di fatto non attivo.
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Se gli studi del ricercatore di sicurezza hanno sollevato in voi qualche dubbio, vi invitiamo alla presa visione della documentazione ufficiale inerente le FAQ che, secondo la fonte ufficiale SamsungMobile, rispecchiano appieno la verità dei fatti e la concreta possibilità di avere a disposizione tutta la sicurezza di cui abbiamo bisogno per Samsung Pay. Seguiteci per ulteriori aggiornamenti.