Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal (che di cifre se ne intende) ha da poco annunciato di aver calcolato il danno economico che il ritiro dal mercato del Galaxy Note 7 è effettivamente costato a Samsung. L’avviso di pericolo è stato infatti diffuso qualche giorno fa dalla Federal Aviation Adminstration (FAA) statunitense sul potenziale rischio incendi per il Galaxy Note 7 e che quindi non consentiva ai clienti australiani di portare tale device su un qualsiasi aereo di linea.
Secondo gli analisti di mercato le quote di mercato di Samsung sarebbero crollate per un valore totale di circa $10 miliardi di dollari, infatti ieri (l’ultimo giorno della settimana utile per i traffici in borsa) le azioni stock Samsung hanno chiuso a Seoul a $1432, in calo del circa 3,9% rispetto al giorno precedente. Inutile dire che le azioni del colosso sud coreano fossero già sotto pressione con gli avvenimenti riguardanti il suo phablet top di gamma, ma il ritiro dal mercato deve aver messo in agitazioni molti investitori.
Attualmente Samsung sta lavorando sodo per cercare di porre rimedio al proprio errore mastodontico il quale ammonta a circa 2,5 milioni di unità distribuite in tutto il mondo a partire dalla data di lancio, il 19 Agosto 2016. Sicuramente le ingenti perdite si faranno sentire nell’immediato ma la qualità assicurata dal terminale di Samsung assicurerà sul lungo periodo un ritorno ai “grandi numeri” a cui siamo abituati da anni.
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Bisognerà vedere inoltre se la concorrenza, Apple in particolare, ne approfitterà per occupare quella sezione di mercato che ad oggi era occupata solamente dai vari Galaxy Note. Per saperlo bisognerà comunque attendere qualche settimana, approfittatene quindi per rimanere sulle nostre pagine di FocusTECH ed essere sempre aggiornati su tutte le notizie.