A seguito di una recente Class Action indetta ai danni di Samsung Electronics dagli utenti della Corea del Sud, voluta a causa dei disagi creati dal Note 7 e dalle annesse procedure di restituzione e sospensione delle vendite, si registrano ulteriori diffusi malanimi da parte degli acquirenti di Samsung Galaxy Note 7, i quali si dicono pienamente insoddisfatti di come la società abbia gestito la situazione e, a tal proposito, creano i giusti presupposti per un’azione legale di massa che potrebbe coinvolgere anche i rivenditori di terze parti.
Dopo la prima Class Action di questi giorni, quindi, ulteriori problemi legali potrebbero verosimilmente insorgere ai danni di Samsung in merito alla vicenda Note 7 batteria ed ai relativi disagi cui gli utenti sono incorsi. Tutte le strade conducono ad un’azione di massa verso cui, la società, risponderà rivolgendosi a due dei maggiori istituti legali – Gwangjang e Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan – in qualità di consulenti.
Due studi legali che hanno già preso le difese di Samsung in passato e che si preparano ora, ad ingaggiare una dura lotta contro utenti, partner e rivenditori che potrebbero richiedere un cospicuo risarcimento per i danni associati ai costi sulla restituzione dei Note 7.
Al fine di garantirsi una proficua e duratura collaborazione con i vendor e con i partner, Samsung potrebbe preferire una tacita collaborazione economica con i venditori al dettaglio e con i grandi fornitori, mentre sul fronte dei consumer pare sia previsto un rimborso da concedere sotto forma di sconto per il passaggio al prossimo futuro top di gamma, che pare sia Samsung Galaxy S8. Staremo a seguire tutti gli sviluppi del caso. Intanto, diteci pure la vostra.