Sembra che un gruppo di speleo-archeologi abbia individuato quella che fu la grotta in cui Ulisse approdò al Circeo. Team di archeologi e di speleologi perlustrano da sempre il litorale della zona del Circeo, alla ricerca di quella che potrebbe essere la grotta in cui si svolse la vicenda che ha come protagonista il leggendario eroe dell’Odissea di Omero.

 

La grotta di Ulisse e Circe: una ricerca continua

Tra tutte le cavità e le grotte si cerca quindi quella in cui Ulisse, dietro suggerimento della maga Circe, nasconde la sua nave tirandola a secco assieme a tutte le “ricchezze e gli arnesi”. E sono davvero molte le grotte del Circeo, tra cui le maggiori sono la Grotta delle Capre, la Grotta sommersa di Cala dell’Alabastro, la Grotta del Fossellone-Gotta Elena, la Grotta della Maga Circe e la Grotta Spaccata di Torre Paola. E proprio quest’ultima, secondo il recente studio speleo-archeologico, sarebbe quella descritta nell’odissea.

Si tratta di una grotta dalle notevoli dimensioni, con un volume di 30.000 m³, una lunghezza di 40 m ed un’altezza massima di 25 m. Secondo gli archeologi, anche tenendo in considerazione il livello medio del mare all’epoca di Ulisse, la grotta sarebbe stata abbastanza grande da nascondervi delle navi. Inoltre ci sono ampi ambienti sotterranei in cui nascondere i carichi delle navi, come ha affermato Lorenzo Grassi, il ricercatore che ha avuto l’idea di inoltrarsi nella grotta.

 

L’aspetto della grotta combacia con le descrizioni di Omero

È così che Alessandro Paoli, Riccardo Paolucci e Riccardo Ribacchi hanno deciso di navigare in direzione della cavità nella falesia, un enorme spaccatura nella parete rocciosa che la fende per quasi tutta la lunghezza. L’ingresso si trova nei pressi della fortezza cinquecentesca che da il nome alla grotta, già da tempo conosciuta agli speleologi.

Dopo essersi addentrati nella grotta, i ricercatori si sono arrampicati fino a raggiungere quella che si è rivelata essere una galleria che conduce ad un ampio antro sotterraneo, che potrebbe corrispondere con le “cave grotte” menzionate da omero nella sua Odissea.

Secondo i ricercatori la descrizione corrisponde esattamente alla grotta della narrazione di Ulisse e Circe e con la cartografia del viaggio di quest’ultimo, in particolare con la ottocentesca Carta del Monte Circeo e Circondari di S. Felice, di Giovanni Battista Cipriani.

Tutto sembrerebbe tornare, ma di certo scoperte del genere, riguardanti eventi che potremmo definire romanzi, vanno sempre prese con i dovuti dubbi. Certo è che Omero a qualcosa si sarà pur ispirato per scrivere il suo poema.