Scoperta una “mummia di fango” egiziana mai vista prima

Date:

Share post:

Oltre ad essere avvolta in un “guscio di fango” – qualcosa di mai visto prima nella mummificazione egizia – questa mummia di 3.400 anni è stata scoperta anche nella bara sbagliata. Si tratta di una scoperta sorprendente perché i resti erano avvolti in una sorta di “guscio di fango” che, secondo i ricercatori, “è un trattamento mortuario che non era stato precedentemente registrato nella documentazione archeologica egiziana“.

È possibile che il fango sia stato utilizzato per stabilizzare la mummia dopo che è stata danneggiata, oppure per cercare di imitare pratiche usate dall’élite della società, che a volte utilizzava materiali a base di resina.

Il fango è un materiale più accessibile“, ha spiegato Karin Sowada, ricercatrice presso il Dipartimento di Storia e Archeologia della Macquarie University in Australia, e leader dello studio pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE.

Questa non è, tuttavia, l’unica caratteristica strana della mummia, che risale al 1207 a.C. circa. I ricercatori hanno scoperto che, oltre ad essere danneggiata dopo la morte, si trovava nella bara sbagliata.

 

Lo strano caso della mummia nel sarcofago sbagliato

Come molte altre mummie egiziane, questa “mummia di fango” e la sua bara furono acquisite da un collezionista occidentale (in questo caso, il politico inglese-australiano Sir Charles Nicholson). Ma sembra che chi ha venduto questi manufatti avesse omesso qualcosa perché la bara è più recente dei resti che si trovano al suo interno. “I rivenditori locali hanno probabilmente collocato un corpo mummificato non correlato in questa bara per vendere un ‘set’ più completo, una pratica ben nota nel commercio di antiquariato locale“, ha scritto il team nello studio scientifico.

La bara ha inciso il nome di una donna – Meruah o Meru (t) ah – e risale a circa il 1000 a.C., secondo l’iconografia che la decora, il che significa che è di circa 200 anni più giovane della mummia. Tuttavia, sebbene i resti e la bara non corrispondano, gli indizi anatomici hanno mostrato agli archeologi che si trattava anche di una donna, che potrebbe essere morta tra i 26 e i 35 anni. “Questa è una scoperta veramente nuova nella mummificazione egizia. Questo studio aiuta a costruire un quadro più ampio – e con più sfumature – di come gli antichi egizi trattavano e preparavano i loro morti”, ha concluso Sowada.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

WhatsApp: arriva un’interessante novità per i sondaggi

Con lo svilupparsi dei canali e delle chat di gruppo, i sondaggi sono sempre più utilizzati su WhatsApp....

Quando il trauma cranico riattiva i virus: nuove prospettive sull’Alzheimer

Il trauma cranico rappresenta una delle principali cause di disabilità neurologica a livello globale, ma i suoi effetti...

Recensione DJI Air 3S: il drone perfetto per foto e video in mobilità

DJI Air 3S raggiunge un nuovo livello nel campo dei droni e della fotografia, un velivolo di altissima qualità che innalza...

Le esperienze precoci: una chiave per comprendere geni, cervello e resilienza

Le prime esperienze di vita giocano un ruolo cruciale nel modellare lo sviluppo cerebrale, influenzando non solo il...