La sonda Cassini ha concluso la sua missione, un finale degno di una spedizione da record, il tuffo nell’atmosfera di Saturnio è stato il sigillo di un successo. Una missione è costata circa 5 miliardi di dollari, quattro dei quali messi sul tavolo dalla NASA.
La sonda Cassini ci ha salutato qualche ora fa, comunicazioni definitivamente interrotte, discesa verso le nubi saturniane iniziata ieri intorno alle 13.55 ora italiana, la sonda Cassini si è disintegrata in pochi secondi inviando un ultimo messaggio verso la Terra.
Sonda Cassini, le ultime foto dallo spazio
La missione di Cassini è stata un grande successo, come sottolinea il numero uno dell’Agenzia Spazialia Italiana Roberto Battiston. Un viaggio durato 20 anni, che ci ha regalato immagini mozzafiato e numerosi dati su Saturno e i suoi satelliti, soprattutto Titano ed Encefalo.
7.9 miliardi di chilometri percorsi da Cassini, giunta all’orbita di Saturno dopo sette anni di viaggi, 294 le orbite completate, 453 mila le immagini inviate sulla Terra. Prima di questa missione sapevamo molto poco su Saturno e i suoi anelli, senza dimenticare gli oceani sotto la crosta ghiacciata di Encelfalo.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”51″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_thumbnails” override_thumbnail_settings=”0″ thumbnail_width=”240″ thumbnail_height=”160″ thumbnail_crop=”1″ images_per_page=”20″ number_of_columns=”0″ ajax_pagination=”0″ show_all_in_lightbox=”0″ use_imagebrowser_effect=”0″ show_slideshow_link=”0″ slideshow_link_text=”[Mostra slideshow]” template=”/home/focustech.it/htdocs/wp-content/themes/focustechV2-child-theme/nggallery/gallery-miniature.php” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
Un successo che parla anche italiano, visto che il nostro paese ha affrontato il 10% dell’investimento complessivo, italiana anche l’antenna tramite la quale la sonda poteva comunicare con il personale a Terra. I generatori a radioisotopi di Cassini avrebbero potuto inquinare i satelliti di Saturno, ecco perché si è scelto un “suicidio” controllato.
Cassini non c’è più ma restano i 635 GB di dati che ci ha inviato in questi anni e oltre 450 mila foto. Materiale che permetterà agli studiosi di lavorare per molti anni ancora.