Un’altra vittoria per la NASA. La sonda Mole del Lander InSight pare stia facendo progressi, ma è ancora presto per festeggiare. Lo strumento è riuscito a penetrare ad una certa distanza al di sotto della superficie di Marte. Il compito di Mole è penetrare nel terreno e scavare fino ad una profondità di 5 metri. Grazie ai sensori di calore integrati nel dispositivo la sonda sarà in grado di misurare la temperatura all’interno di Marte.
Mole misurerà il gradiente geotermico e la conducibilità termica. Moltiplicando questi due valori si otterrà il flusso di calore. Studiando i processi termici all’interno del pianeta, gli scienziati potranno imparare molto sulla storia di Marte e sul suo processo di formazione. Possono anche ottenere informazioni su come si sono formati altri corpi rocciosi.
Mole è stata progettata e costruita dal Centro Aerospaziale Tedesco, o DLR, come contributo alla missione InSight. Ad una profondità di 5 metri lo strumento potrebbe raccogliere alcuni dati scientifici utili. A circa 3 metri i cambiamenti stagionali non influiranno sui dati. Ma finora la sonda non è ancora abbastanza vicina.
A maggio la NASA ha annunciato che stavano usando l’estremità del braccio robotico di InSight per esercitare una pressione al ribasso su Mole. Si è trattato di un processo rischioso per via della possibilità di danneggiare il cablaggio del dispositivo. Se questo fosse avvenuto la missione sarebbe fallita.
Ma il personale della NASA e del DLR si trovava tra una roccia e un punto difficile. Uno strato di terreno superficiale particolarmente solido chiamato Duricrust stava impedendo all’azione martellante della sonda di penetrare nel Pianeta Rosso. Stavano esaurendo le alternative. Ora la NASA ha riferito su Twitter che Mole è sottoterra, il che rappresenta un grande progresso per l’agenzia spaziale.
Usare il braccio robotico per consentire alla “Talpa” di scendere sotto il terreno è una vittoria temporanea. Una volta sepolta infatti, la paletta non può più applicare alcuna forza verso il basso allo strumento sommerso. Ora Mole dovrà riprendere il movimento martellante che usa per farsi strada nel terreno.
Quando il personale ha adottato questa manovra, sapeva che se avesse funzionato, non sarebbe stata una soluzione completa. Ora che Mole è partita ed è stata spinta sotto terra toccherà al suo movimento autoportante per raggiungere le profondità. Se la sonda arriverà ai 5 metri la missione sarà stato un successo.
La “Talpa” si basa sull’attrito tra se stessa e il suolo per penetrare nel terreno. Il Duricrust ha impedito che ciò accadesse, perché era troppo solido e non c’era attrito. Se Mole ha superato questo terreno difficile potrebbe esserci abbastanza attrito per la sonda da farla continuare verso il basso.
Quindi, anche se questo ultimo annuncio rappresenta un grande progresso, il futuro è ancora incerto. La NASA e il DLR meritano un po ‘di credito per questa situazione problematica. Sono a circa 225 milioni di km di distanza da Marte e stanno cercando di capire come procedere. Hanno banchi di prova qui sulla Terra, con lander in replica che usano risolvere situazioni come questa. Ma non c’era modo di prevedere il Duricrust, e come avrebbe reagito a questo terreno la sonda Mole.
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