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Space X, missione riuscita, Echostar 23 è entrato in orbita, ma in maniera tradizionale

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Questa volta è andato tutto come previsto, ed il satellite destinato al Brasile, Echostar 23, ha raggiunto la sua orbita correttamente. SpaceX però è famosa per utilizzare razzi in grado di rientrare in atmosfera, abbattendo così i costi e recuperando materiale. Purtroppo in questo caso, per via della eccessiva distanza dalla terra dell’orbita destinata a Echostar 23 ed il peso oltre la media del satellite, non è stato possibile caricare il combustibile necessario al rientro in atmosfera. Il primo stadio del Falcon 9 quindi è attualmente disperso nello spazio, esattamente come succede con i lanci “tradizionali”. Non succedeva da due anni.

Space X ha posizionato il satellite Echostar 23 a 35,900km dalla terra, fornendo quindi un nuovo strumento per trasmettere segnali televisivi e servizi internet sul Brasile. Il lancio avrebbe dovuto avvenire entro la fine del 2016, ma l’incidente di Settembre alla base di Cape Canaveral aveva costretto l’azienda di Elon Musk ad uno stop di 4 mesi.

Il prossimo lancio di Space X sarà il primo ad utilizzare un booster (il primo stadio del razzo, quello in pratica che consente di sfuggire dall’attrazione gravitazionale) di seconda mano, che aveva quindi già portato a termine una missione (SpaceX non ha però specificato quale). Il cliente di questa missione, questa volta, sarà l’agenzia di comuniucazione satellitare del Lussemburgo SES.

spacex echostar 23

Il 2017 sembra un anno piuttosto impegnativo per Space X, che sta pianificando un lancio ogni tre settimane, sia per clienti privati che per la NASA stessa. I lanci attualmente in agenda sono circa 70, ultimo entrato è la messa in orbita di un satellite della aeronautica militare statunitense.

Leggi anche: Spacex punta ai viaggi su Marte

Le riparazioni al sito della air force, danneggiato come dicevamo nel settembre scorso, stanno procedendo regolarmente, SpaceX ha infatti intenzione di riprendere ad utilizzare il proprio vecchio Pad, lasciando quindi lo storico Complex 39 della NASA ai prossimi lanci dedicati alle esplorazioni di ricerca che l’agenzia americana sta sviluppando.

 

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