Una teoria assai affascinante sullo sviluppo della vita sul nostro pianeta si chiama panspermia. Sostanzialmente prevede che i primi microorganismi da cui tutto è nato sulla Terra siano stati trasportati nello spazio da oggetti quali asteroidi o comete. Come spesso in questo ambito della scienza il tutto può essere definito solo come una teoria, ma nuovi elementi potrebbero aver rafforzato il tutto.
L’anno scorso è entrato nel nostro sistema solare un pezzo di roccia interstellare bizzarro a forma di sigaro, Oumuamua. Uno studio in merito sta rafforzando proprio la plausibilità di quanto detto poc’anzi. Ecco le parole di un astrofisico che lavora presso l’Harvard-Smithsonian: “La vita potrebbe potenzialmente essere scambiata per migliaia di anni luce.”
Siamo noi gli alieni
Questo particolare asteroide sta fornendo nuova speranza per tale teorica e il tutto grazie ad una seria di calcoli probabilistici. Partendo dal presupposto che una stella come Alpha Cemtauri abbia intrappolato nei secoli diversi corpi celesti della grandezza di Oumuamua, si è passati all’eventualità che il nostro sistema solare ne avesse poi catturato qualcuno.
I ricercatori hanno moltiplicato questa percentuale di cattura per il numero di stelle presenti sul percorso dell’oggetto. Da questo è venuto fuori che milioni di microorganismi sono stati catturati dalle molte delle stelle presenti nella nostra galassia.
Rimane un problema per questa teoria tuttavia. È impensabile che un oggetto così grande possa essere partito da un pianeta abitato, seppur da forme di vita basilari. Da questo punto di vista però rimane la possibilità che la vita sulla Terra sia arrivata proprio da Marte, il pianeta a cui stiamo sempre più puntando per un’esplorazione di persona; un ritorno alle origini?