La stagione degli uragani atlantici dovrebbe svolgere al termine tra un paio di mesi, ma questo non vuol dire che il pericolo sia passato. Questa stagione è stata una delle più prolifiche di sempre tanto che sono stati finiti i nomi per denominare le tempeste tropicali, uno degli stadi che precedono i veri e propri uragani.
Per chi se lo chiedesse, i nomi non sono scelti a caso, ma c’è una lista che viene usata e resettata ogni anno. Da quando questa lista è stata creata, nel 1950, solo un’altra volta era stata usata del tutto ovvero nel 2005. Quest’anno abbiamo anticipato di un mese rispetto a quell’anno. Nell’Atlantico si sono formati infatti Alpha e Beta, la ventiduesima e ventitreesima tempesta.
Con tutto il tempo che manca alla fine della stagione, è plausibile che il precedente record venga battuto. Nel 2005 sono arrivati a nominare ben cinque tempeste con l’alfabeto greco. L’ultima è stata Zeta.
Stagione degli uragani e cambiamento climatico
Quest’anno le condizioni meteo dell’Atlantico sono particolari tanto da causare tale ammontare di tempeste. Una grande massa di nubi convettive sta determinando condizioni atmosferiche adatte alla nascita di potenziali uragani.
Altro aspetto che ha favorito tutto questo è il fatto che la temperature media degli oceani è stata più alta del normale mentre quella dei venti più bassa. Se di solito le tempeste si formano vicino alle coste africane per poi guadagnare potenza spostandosi a ovest, nel 2020 molte delle tempeste si sono invece formate più al largo, causa le condizioni sopracitate. In ogni caso, la stagione finirà il 30 novembre.