Gli archeologi potrebbero aver smentito la teoria secondo cui i blocchi del celebre e misterioso monumento neolitico Stonehenge furono inviate tramite zattere dal Galles alla pianura di Salisbury. Le pietre potrebbero essere state infatti spostati via terra e non via mare come si pensava in precedenza. La nuova teoria è stata rivelata in un recente studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science.
Il nuovo studio si basa sull’analisi chimica delle rocce dimostrando che l’arenaria di sei tonnellate proveniente da Stonehenge combina le pietre di Abergavenny, a pochi chilometri dal confine inglese. Quindi lo studio mostra che le pietre avrebbero potuto essere trasportate via terra, ridimensionando la teoria che erano state portate a sud verso Milford Haven e messe su zattere e trasportate via mare lungo il Bristol Avon fino alla pianura di Salisbury.
“Questo distrugge totalmente la teoria della zattera. Questo è il nostro secondo riesame delle pietre blu, ma è la nostra prima scoperta importante”, ha affermato il dott. Rob Ixer, dell’University College di Londra.
Stonehenge, il mistero dello spostamento dei blocchi
Proprio l’anno scorso, alcuni scienziati dell’Università di Newcastle nel Regno Unito hanno suggerito che il grasso di maiale avrebbe potuto essere usato per spostare le pietre e creare Stonehenge. Il nuovo studio potrebbe confermare tale ipotesi.
Nessun “stone circle” è paragonabile a Stonehenge, il più grande mai scoperto finora. Il monumento consiste in una serie di blocchi di pietra allineati a cerchio, in molti pensano siano stati spostati e il nuovo studio potrebbe aiutare a far luce su questo mistero.