Con l’avvento dell’era Smart la situazione sul fronte della fruizione dei contenuti multimediali è cambiata a favore dell’utilizzo delle ormai comuni piattaforme in streaming audio-video online che hanno visto la netta presa di posizione di client come Netflix, Amazon Prime Video, Now TV, Infinity, TIMVision, Vodafone TV e di una serie di ulteriori protagonisti che via via si stanno affacciando a questo nuovo paradigma di diffusione dei contenuti.
Il risultato? La classica TV, così come oggi la conosciamo, sta lentamente cadendo in disuso a favore di un utilizzo intelligente e diversificato che si concretizza attraverso l’utilizzo di smartphone e tablet in mobilità e di set-top-box Android e Smart TV all’interno delle mura domestiche.
Stando alle ultime statistiche ad oggi disponibili pare che il mercato TV sia in contrazione per un buon 10% nel semestre compreso tra Gennaio e Luglio 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. Non è chiaramente un dato che rispecchia il clamoroso 46% fatto registrare in Francia dall’Istituto di Indagine Statistica GfK, ma il dato resta comunque significativo del fatto che qualcosa sta seriamente cambiando.
Il trend, in questo ultimo periodo, vede una netta presa di posizione dei servizi online a scapito di un segmento televisivo in costante calo nel settore vendite. Complice la praticità di utilizzo ed offerte a pacchetto integrate sempre più allettanti, la TV classica si pone in uno stato di deriva che vede il prosperare di tecnologia in streaming multimediale che massimizza la qualità offrendo un ampio prospetto di contenuti integrati all’interno di un’interfaccia semplice, completa ed immediata.
Allo stato attuale, secondo le fonti di indagine, il mercato delle vendite TV sopravvive grazie all’avvento delle soluzioni 4K che in un contesto di fruizione in streaming su connessioni ad alta velocità offrono quel tanto agognato valore aggiunto di una visione senza compromessi e quindi con la garanzia di una qualità superiore. Il Full HD, quindi, è stato reso ormai obsoleto da una tecnologia 4K all’avanguardia che, dati alla mano, ha fatto crescere il costo totale medio portandolo dai €370 del 2016 ai €387 di questo 2017.
Ad ogni modo, in linea generale, il volume di affari per il mercato delle vendite TV è in calo del 5.8% rispetto al corrispondente periodo precedente. La crisi del merchandising televisivo non corrisponde comunque alla crisi della TV, in considerazione del fatto che il dato inerente il tempo di permanenza è in forte crescita. La sociologa della comunicazione alla Sapienza, Romana Andò, coordinatrice dell’Osservatorio Socialtv con Alberto Marinelli spiega che:
“Il crollo delle vendite è l’effetto di quella che da anni chiamiamo la televisione in qualunque momento e ovunque. La moltiplicazione dei sistemi di accesso e degli operatori dei servizi fa sì che ad oggi si consumino più contenuti, ma non soltanto nel contesto domestico tradizionale e nei tempi canonici della visione. Le pratiche del pubblico più attivo hanno di fatto anticipato le strategie poi attuate dai maggiori provider di servizi, che stanno trasformando un fenomeno di nicchia in una pratica decisamente diffusa. Penso al caso dell’ultima stagione di serie di successo che Sky ha dovuto mettere in onda in contemporanea mondiale per evitare lo streaming pirata. Al contrario, Netflix anticipa i tempi promuovendo modalità immersive per la fruizione di contenuti costruiti sulla base delle preferenze del pubblico (bing watching)”
I sociologi convengono sul fatto che la coesione delle esperienze di visione sta subendo un lento ma importante cambiamento rispetto ad un passato in cui la televisione ha assunto un ruolo centrale sul fronte dei contenuti. I tradizionali sistemi TV, ad ogni modo, rappresentano ad oggi il primato tra i dispositivi hardware utilizzati per la visualizzazione dei contenuti, anche in streaming web. L’Osservatorio, di fatto, indica come il 2016 abbia visto un preponderante dato del 74% di utilizzo della TV tradizionale nelle abitazioni, con tempi di permanenza a schermo che hanno superato abbondantemente i 60 minuti.
E voi siete dei tradizionalisti o vi siete affacciati al mondo dello streaming audio-video di ultima generazione? Utilizzate la TV o la Smart TV per la visualizzazione di film, telefilm, programmi e serie TV o le necessità lavorative e di vita vi hanno spinto ad una fruizione mobile su smartphone e tablet?
Lasciateci pure una vostra personale dichiarazione ed esprimete qui il vostro punto di vista sulla questione. A vostro avviso, i tempi sono abbastanza maturi per portarsi alla completa sostituzione della TV così come oggi la conosciamo? Spazio ai commenti.