Settembre 2023. La Terra emetteva un segnale sismico ogni 90 secondi, per nove giorni consecutivi. Un’anomalia globale, rilevata dai sismografi di tutto il mondo, che sembrava uscita da un film di fantascienza.
Poi, un secondo segnale, simile ma più debole, a ottobre. Nessuna eruzione, nessun terremoto convenzionale. Gli scienziati lo chiamarono “Oggetto sismico non identificato”.
Ma ora, finalmente, la scienza ha una risposta.
L’indagine: dalle frane ai megatsunami
Uno studio pubblicato su Nature Communications da un team dell’Università di Oxford ha individuato l’origine del misterioso evento sismico: due megatsunami nascosti nel fiordo di Dickson, nella Groenlandia orientale.
Questi tsunami non furono causati da terremoti o meteoriti, ma da enormi frane glaciali, innescate dal progressivo scioglimento di un ghiacciaio ormai instabile.
Nessuno vide lo tsunami. Nemmeno una nave militare danese presente nella zona al momento dei fatti.
Il suono nascosto della Terra: le onde “seicha”
Il cuore della scoperta riguarda un fenomeno raro chiamato seicha: onde stazionarie che si formano in bacini d’acqua confinati, come fiordi o laghi.
Queste onde, rimbalzando avanti e indietro all’interno del fiordo, hanno colpito le pareti rocciose con forza ciclica e costante, come un martello gigante sulla crosta terrestre.
Il risultato?
🌍 Onde sismiche lunghe e regolari, registrate ogni 90 secondi in tutto il mondo
🌊 Una seicha iniziale alta 7,9 metri
🧱 Una forza d’urto equivalente a 500 Giga Newton
Un evento raro… ma rivelatore
Il motivo per cui questo segnale è stato così forte e persistente? La particolare geometria del fiordo di Dickson: una stretta curva all’uscita ha intrappolato le onde, amplificandone la risonanza.
Un po’ come far vibrare una corda di violino nel modo giusto: il suono si propaga forte e chiaro.
Il team guidato da Thomas Monahan ha usato i dati del satellite SWOT (Surface Water and Ocean Topography) per confermare la presenza e le caratteristiche della seicha. È la prima volta che un fenomeno del genere viene documentato in modo così diretto.
Il ruolo (inquietante) del cambiamento climatico
Il ghiacciaio responsabile delle frane non ha nemmeno un nome, ma il suo scioglimento è figlio del riscaldamento globale.
“Il progressivo deterioramento del ghiacciaio è quasi certamente una conseguenza del cambiamento climatico antropogenico”, spiega Monahan.
Le calotte glaciali della Groenlandia si stanno sciogliendo a un ritmo sempre più accelerato, contribuendo all’innalzamento del livello del mare e, come in questo caso, generando fenomeni potenzialmente pericolosi ma invisibili.
Un campanello d’allarme sottomarino
I segnali sismici osservati sono rari, ma rappresentano una spia d’allarme preziosa. Proprio come un “canarino nella miniera”, ci indicano che qualcosa di profondo — e potenzialmente instabile — si sta muovendo.
“Forse non vedremo eventi simili presto, ma questo è un avvertimento silenzioso”, dice Monahan.