Arrivano notizie interessanti dall’Antitrust per quanto riguarda il cosiddetto ‘caso’ Tim Prime. L’autorità Garante per la concorrenza del mercato ha infatti deciso di archiviare il procedimento aperto nei confronti di Telecom, che era stata accusata di pratica scorretta relativamente parlando di Tim Prime. La notizia è stata resa nota da un bollettino dell’Antitrust che prima di prendere questa decisione ha voluto sentire il parere dell’AGCOM. Proprio quest’ultimo parere, a quanto pare, sarebbe stato decisivo per l’archiviazione del caso.
Ricordiamo anche che l’istruttoria di questo caso relativo a Tim Prime era stata aperta dall’Antitrust dopo le numerose denunce arrivate tra il 26 febbraio e il 28 aprile 2016. Si parla di qualcosa come oltre 40 segnalazioni. Tutti coloro i quali hanno presentato denuncia contestavano, in parole povere, l’attivazione automatica, da parte dell’azienda, di un servizio aggiuntivo dietro il pagamento di una somma. Questo era appunto il cosiddetto Tim Prime, che dunque veniva attivato senza che vi fosse alcun consenso da parte dell’utente interessato che dunque avrebbe dovuto subire passivamente il tutto.
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Sarebbe stata la stessa Telecom lo scorso 6 aprile 2016 ha decidere di sospendere questa operazione prima che la sua attivazione diventasse effettiva e dunque proprio qui starebbe il nocciolo della questione che ha portato l’Antitrust a decidere per l’archiviazione. Infatti l’attivazione per un gruppo di utenti sarebbe dovuta avvenire a partire dal 10 aprile, ma questo non è mai accaduto visto il passo indietro di Telecom. Inoltre Telecom ha pure comunicato con una memoria inviata all’Antitrust il 29 aprile la decisione di rinunciare in maniera definitiva all’attivazione di Tim Prime, senza dunque che vi fosse alcuna conseguenza per i consumatori.
Ovviamente si tratta di una decisione che non mancherà di sollevare polemiche e critiche da parte di tutti coloro i quali avrebbero preferito che il tentativo di Telecom fosse punito ugualmente dall’Antitrust. Questo sebbene l’aumento indiscriminato messo in atto dall’azienda italiana di telefonia non fosse giunto alla sua esecuzione, per via della decisione dei vertici di Telecom di rinunciare all’avvio dell’operazione Tim Prime.
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