Lugnano in Teverina è un comune in provincia di Terni, Umbria, fondata in epoca romana. Nella città sono presenti due grandi monumenti archeologici: la villa romana di Poggio Gramignano e la necropoli dei bambini di Poggio Gramignano.
Quest’ultima ha dato alla luce sin dai primissimi scavi avvenuti alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, segni della presenza di una civiltà pagana molto affermata anche in epoca cristiana. In essa infatti non è presente alcun segno di sepolture cristiane, nessun crocifisso, nessun simbolo religioso ma anfore, monete ed elementi puramente appartenenti a una forte società pagana.
Nella necropoli sono presenti circa 50 bambini, alcuni neonati, altri feti, altri ancora bambini un po’ grandi. Dagli studi si afferma che risalgono tutti allo stesso periodo, sia di nascita che di morte. Questo dato fa pensare che ci fu una grande moria, forse peste, forse malaria.
Ancora non si conosce bene la causa di morte dei bambini ma incrociando alcuni documenti storici e la datazione delle loro ossa, circa 1500 anni fa ci fu una grande pestilenza. Il documento storico che più evidenzia questo fatto parla della conquista di Attila verso Roma. Il grande condottiero unno si dovette fermare molto prima delle porte di Roma a causa della presenza di una grande epidemia di malaria.
La bambina col sasso tra i denti
Negli ultimi studi è emerso il cadavere di una bambina o bambino (ancora niente di ufficiale al riguardo) che stringeva tra i denti una pietra. Sicuramente è un rito inusuale del quale ancora non si capisce la motivazione.
Secondo alcune fonti all’epoca si usava questo rito se si credeva che il defunto fosse un vampiro. Mettendo una pietra nella cavità orale gli si impediva, nel caso di resurrezione, di attaccare bambini e adulti.
Leggende a parte, un attento esame sulla mascella dello scheletro ritrovato ha portato alla luce un grave ascesso, manifestazione di una chiara epidemia di malaria. Adesso non resta che da chiarire il motivo di questo sasso.