Utilizzando il Very Large Array (VLA), un potente radiotelescopio statunitense, il team di ricerca ha individuato un anello di gas di ammoniaca calda che circonda la stella tra le 200 e le 700 unità astronomiche. Questa struttura è parte di un disco di accrescimento, ovvero il “tunnel” attraverso cui il materiale interstellare viene assorbito dalla stella.
L’ammoniaca, utilizzata come tracciante, ha permesso di mappare con precisione il movimento del gas: una danza vorticosa di particelle che cadono verso HW2 a un ritmo impressionante – due millesimi di massa solare all’anno.
Come crescono le stelle più massicce? Ora lo sappiamo
Finora era difficile dimostrare che le stelle più grandi si formassero con lo stesso meccanismo delle stelle più piccole. Questo studio conferma invece che anche le stelle massicce crescono grazie a dischi di accrescimento, resistendo a forze estreme. HW2, già sedici volte più massiccia del Sole, continua ad assorbire materia a un ritmo elevatissimo.
Il professor Alberto Sanna, autore principale della ricerca, ha dichiarato: «Abbiamo la prova diretta che anche le stelle giganti si nutrono attraverso dischi di accrescimento. Le nostre osservazioni mostrano strutture mai viste prima su scala così piccola».
Conseguenze cosmiche: più vicini alle origini delle galassie
La scoperta ha implicazioni che vanno oltre la singola stella. Le stelle massicce influenzano l’evoluzione delle galassie: producono elementi pesanti, alimentano esplosioni e venti stellari che modellano lo spazio circostante. Capire come si formano significa conoscere meglio la storia dell’universo stesso.
Secondo il dott. Todd Hunter dell’NRAO, «questa è la dimostrazione di come la radioastronomia possa svelare i segreti più nascosti della nostra galassia».
Verso una nuova era di osservazioni stellari
Le osservazioni sono state possibili grazie alla sensibilità radio del VLA, che ha rilevato segnali sottilissimi provenienti da gas caldi oltre i 100 gradi Kelvin. E non è finita qui: nei prossimi dieci anni, una versione aggiornata del VLA promette di osservare processi simili su scala planetaria, aprendo una finestra ancora più ampia sulla nascita delle stelle.
HW2, nota agli astronomi da oltre 40 anni, continua a essere una fonte inesauribile di scoperte. Ora non è più solo un puntino luminoso nel cielo, ma un laboratorio vivo dove l’universo plasma le sue creature più potenti.
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