Secondo alcuni ricercatori dell‘Università di Bauman a Mosca (MGTU) i misteriosi raggi cosmici ad alta energia rilevati nello spazio sarebbero generati, invece che da grandi stelle o da buchi neri, da particolari tunnel spazio-temporali.
Il mistero dei raggi cosmici, un pericolo per gli astronauti
I raggi cosmici consistono in flussi di particelle elementari e nuclei di atomi di diversi elementi, che viaggiano quasi alla velocità della luce. Rappresentano ormai da più di un secolo un mistero ed una sfida per gli scienziati. Sono da sempre studiati in quanto rappresentano un pericolo per la sicurezza degli astronauti.
Sono molte le teorie sui raggi cosmici, che spesso mettono in disaccordo gli astronomi sulla loro origine. Secondo alcuni le particelle che compongono i raggi cosmici sarebbero accelerati dai resti incandescenti di esplosioni stellari nella Via Lattea. Mentre per altri sono emessi dai buchi neri più lontani delle galassie. Un altro gruppo di scienziati ritiene invece che la loro origine sia il decadimento di particelle di materia oscura nel centro galattico.
I primi indizi concreti trovati, indicano che tutti i raggi cosmici si sono originati al di fuori della galassia, ma quale sia la loro origine rimane un mistero per la scienza.
I raggi cosmici potrebbero essere un indizio che conduce ai tunnel spazio-temporali
Recentemente due fisici teorici russi dell’MGTU, Aleksandr Kirillov ed Elena Savelova, hanno condotto una ricerca che ha prodotto dei straordinari indizi sull’origine dei raggi cosmici esogalattici più potenti. Sarebbero generati da insoliti tunnel spazio-temporali. Ovvero dei tunnel tra due punti situati in regioni diverse dello spazio e del tempo, createsi nei primi istanti di vita dell’Universo. La loro esistenza fu prevista dalla teoria della relatività di Einstein e dai principali postulati che ne sono derivati.
Sebbene teorizzati da Einstein, non sono però mai state trovate evidenze della loro esistenza.
I due ricercatori russi, si sono interessati a questi tunnel, ed hanno deciso di condurre una ricerca sugli effetti che tali fenomeni potrebbero influenzare le caratteristiche dello spazio in prossimità della loro entrata ed uscita, e di conseguenza dell’intera galassia.
La principale caratteristica dei tunnel spazio-temporali è quella di possedere un proprio campo magnetico. I poli sarebbero situati all’entrata e all’uscita del tunnel, influenzando così il movimento delle particelle che li attraversano, che vengono catturate e spinte in un unica direzione.
Se in prossimità di un tunnel spazio-temporale soffiasse un vento galattico, costituito dal flusso di particelle emesso da un buco nero o da una grande stella, questo flusso sarebbe catturato dal tunnel che agendo come un “imbuto magnetico”, ne accelererebbe le particelle.
Come hanno infatti scritto i due ricercatori nell’articolo: “abbiamo dimostrato che il cunicolo spaziotemporale, dotato di un campo magnetico proprio, si comporterà come un acceleratore di particelle perenne se collocato all’interno di una galassia. Prima catturerà corpi relativamente lenti, li farà accelerare e poi li espellerà. La forza di questa espulsione dipenderà dal diametro dell’imboccatura del cunicolo, la sua distanza dal centro della galassia e le dimensioni di quest’ultima”. L’accelerazione calcolata dai fisici potrebbe arrivare fino ad un energia di 900 gigaelettronVolt.
Prove a supporto dell’esistenza di questi tunnel
A supporto dell’esistenza dei tunnel spazio-temporali, vi è la scoperta di alcune regioni dello spazio che presentano forti campi magnetici nati dal niente. Inoltre i fisici russi hanno interpretato la riduzione di raggi cosmici con energia superiore a 900 gigaelettronvolt, rilevata dall’osservatorio orbitante cinese DAMPE, come dovuta ai tunnel spazio-temporali, che producono una grande quantità di raggi cosmici ad energia relativamente bassa.
Secondo i due fisici, ogni tunnel ha un proprio limite di energia massima delle particelle, visibile dal loro spettro. Se durante le future osservazioni di raggi cosmici verrà registrato un altro fenomeno simile, allora la teoria di Savelova e Kirillov otterrà le sue prime conferme.