La notizia del giorno sul web è quella del popolare social media, Twitter, che a breve dovrebbe ricevere le prime formali offerte di acquisto. La notizia trapela direttamente dalle colonne della Cnbc, la quale sostiene che tra i gruppi interessati a rilevare il famosissimo Social Network ci sarebbero anche Alphabet, holding di Google, e Salesforce. Quest’ultimo è un gruppo californiano, molto noto nell’ambiente, che si occupa di cloud computing. Twitter in seguito alla notizia vola a Wall Street e segna un balzo del 20 per cento.
Twitter, Salesforce e Alphabet al momento non hanno rilasciato alcun commento in merito a queste voci che circolano con sempre maggiore insistenza nelle ultime ore. Intanto le azioni di Salesforce sono scese del 3 per cento, mentre Alphabet ha subito un calo intorno allo 0,25 per cento. Twitter negli ultimi tempi è stato al centro di numerose voci che parlano di un presunto cambio di gestione a causa dei numeri costantemente deludenti e del sempre minore coinvolgimento degli utenti. Nel suo più recente rapporto trimestrale, Twitter ha registrato la sua crescita dei ricavi più lenta dal 2013 e ha messo in evidenza come le prospettive del futuro prossimo siano poco brillanti.
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In seguito alla concorrenza di Facebook, Instagram e Snapchat, gli investitori hanno messo in dubbio, per quanto tempo Twitter potrà continuare a generare questi ricavi. Il Co-fondatore Jack Dorsey è divenuto amministratore delegato della società nel 2015, ma il suo piano per rilanciare Twitter viene, nel migliore dei casi, giudicato come un qualcosa di incompiuto. Il rapporto della CNBC afferma che le azioni di del noto social network in seguito al diffondersi di questa notizia sono giunte al loro più alto punto dall’inizio di gennaio. Sono state infatti scambiate oggi intorno a 22,30 dollari per azione.
Se Google vede le funzionalità di ricerca in tempo reale di Twitter come una misura strategica, e la sua natura sociale, come un balsamo per ciò che in passato non è riuscita a fare in quel campo, l’offerta potrebbe avere un senso. Dal punto di vista di Twitter, fare parte di un’organizzazione più grande potrebbe consentirle di lavorare sulle correzioni necessarie, mettendola un po’ al riparo dai continui confronti con Facebook.
Danton Goei, un gestore di portafogli presso i fondi Davis di New York, ha recentemente dichiarato a Forbes che, mentre la sua società ha guardato molte volte a Twitter, non sono stati mai tentati investimenti concreti su questo, a causa di una percepita mancanza di messa a fuoco degli obiettivi che il social si prefigge nel lungo periodo. Ci sono sicuramente molte persone che rimangono scettiche sul fatto che alla fine Twitter sarà effettivamente venduto. Vedremo dunque queste voci se nei prossimi giorni si tramuteranno in qualcosa di più concreto oppure no.