Stephen Bassett è il direttore esecutivo del Paridigm Research Group International (PRG). Un nome come un altro se non fosse che proprio lui ha trascorso una settimana in Russia cercando di convincere Putin dell’importanza di sollevare e, quindi, togliere un presunto “embargo sulla verità” che obbliga i leader mondiali a non svelare questioni scabrose circa gli alieni.
Bassett, l’unico lobbista negli Stati Uniti coinvolto nel tema della divulgazione aliena, ritiene che una teoria della cospirazione trattenga chi conosce la verità sugli alieni dal divulgarla. La causa sarebbe una palese paura dell’impatto della questione in materia di religione e sullo stato di diritto nel caso alcune verità diventassero di dominio pubblico.
In particolare, egli crede che la cospirazione sia stata operata almeno dal 1947, quando un presunto disco volante precipitò sulla Terra. In un luogo che tutti conosciamo: Roswell, nel New Mexico. In una intervista, Bassett ha discusso varie considerazioni che potrebbero indurre il presidente russo Vladimir Putin a fare il primo riconoscimento formale da parte di un capo di stato in merito a una presenza extraterrestre che impegna l’uomo. Edgar Mitchell, la sesta persona a camminare sulla Luna, affermò che “gli alieni hanno contattato più volte gli esseri umani“. Mentre l’astronomo Frank Drake fece il primo tentativo scientifico di contattare gli esseri alieni nel 1960.
“Dal 1945, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica/Russia hanno speso oltre 40.000 miliardi di dollari per contestare ideologie politiche ed economiche, combattere le guerre proxy in tutto il mondo e costruire la minaccia più pericolosa per la razza umana mai concepita“, ha dichiarato lo stesso Basset. “La guerra fredda non è mai finita veramente. Le politiche distruttive continuano da entrambe le parti“.
Dopo lo schianto in un ranch vicino a Roswell, un grande interesse iniziale nei confronti del “disco volante” calamitò diverse persone. Le forze americane, dal canto loro, dichiararono si era trattato semplicemente di un mongolfiera convenzionale. Il maggiore Jesse Marcel, all’epoca, trovò alcuni detriti 75 miglia a nord ovest di Roswell, nel giugno del 1947. I detriti furono identificati come quelli di un obiettivo radar. La Air Force rilasciò una relazione, il 24 giugno, scontrandosi con i rapporti del incidente UFO.
“La realtà extraterrestre trascende la politica, la religione, la razza e la guerra. L’embargo su questa verità non ha fatto nient’altro che ritardare l’avanzamento della civiltà umana“, dichiara Basset. “Ogni capo di Stato potrebbe porre fine a questo embargo in qualsiasi momento. Ciò che i ‘custodi dell’embargo della verità’ non riescono o si rifiutano di realizzare è un mondo di post-divulgazione che potrebbe essere il ponte tra gli Stati Uniti, la Cina e la Russia. Che consentirebbe i necessari riallineamenti geopolitici, ponendo un nuovo corso lontano dalle economie di guerra apparentemente permanenti nello spreco di risorse vitali“.
Una verità nascosta, quella di Roswell e di altri fenomeni. Di cui noi, probabilmente, non verremo mai a conoscenza.