La connettività veloce e affidabile è fondamentale per l’attività di ricerca e sviluppo in tutto il mondo. Una connessione a Internet senza interruzioni è un privilegio che spesso diamo per scontato ma, nei Paesi in via di sviluppo, le limitazioni tecnologiche possono ostacolare l’efficienza delle comunicazioni e causare notevoli svantaggi.
Alcuni studi dimostrano l’importanza di una connettività veloce e affidabile
Pete Goldsmith, direttore del Soybean Innovation Lab della University of Illinois, lavora a stretto contatto con organizzazioni partner in diversi paesi africani. Ha notato che i suoi colleghi africani affrontavano spesso problemi tecnologici che rendevano la comunicazione molto difficile. Ad esempio, a volte dovevano ricorrere al cellulare perché l’accesso a internet della loro istituzione era inaffidabile.
Goldsmith ha collaborato con due esperti IT del prestigioso ateneo, l’ex direttore informatico Paul Hixson e il direttore del reparto Ricerca IT e Innovazione Tracy Smith, per analizzare le sfide tecnologiche che le istituzioni dei Paesi in via di sviluppo devono affrontare. Hixson sostiene che la connettività è l’ossigeno di cui le organizzazioni vivono, ma la mancanza di connettività ostacola gravemente la capacità di un’organizzazione di svolgere le proprie attività e presentare progetti per ottenere sovvenzioni.
Goldsmith, Hixson e Smith hanno condotto uno studio approfondito sull’infrastruttura delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) presso il Savannah Agricultural Research Institute (SARI), uno dei principali laboratori di ricerca del Ghana. Lo studio comprendeva la realizzazione di focus group, interviste e un’analisi tecnologica delle apparecchiature e della connettività del SARI. Sulla base di questo studio, il team di ricerca ha sviluppato l’ICT Health Checkup, una procedura di valutazione per gli amministratori IT per valutare metodicamente lo stato attuale del loro sistema, identificare le lacune che influenzano le prestazioni e documentare le fasi di risanamento.
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