Nell’infinità dello spazio profondo ci sono miliardi e miliardi di galassie. Un numero infinito di cui non sappiamo nemmeno quale sia l’ordine. Eppure qualche galassia la conosciamo e la osserviamo, puntando su di loro i nostri occhi tecnologici come il Telescopio Spaziale Hubble.
Una galassia dalla forma particolare in cui brilla una supernova
E tra queste Hubble ne ha recentemente fotografata una molto particolare, NGC 2442, meglio conosciuta come “galassia Meathook”. Grazie alle sue immagini ad alta definizione, Hubble ci mostra dunque la particolarissima forma di questa galassia. Sembra infatti un enorme uncino cosmico, simile a quelli da macellaio, da qui il suo soprannome (meathook è infatti il gancio a cui si appende la carne).
Ma non è solo questo a renderla particolare ed interessante per gli astronomi, NGC 2442 infatti custodisce al suo interno una splendida supernova. Secondo la NASA una coppia binaria di stelle, dove una delle due ha costantemente assorbito materiale dalla sua compagna, è stata responsabile dell’esplosione in supernova.
La supernova, a cui è stata data la sigla identificativa di SN 2015F, è stata individuata nel marzo 2015. A darle vita una nana bianca che faceva parte di un sistema stellare binario e che ha assorbito talmente tanta massa dalla sua stella compagna, da creare quello squilibrio energetico che ha innescato la fusione nucleare incontrollata portandola infine ad un’esplosione molto violenta.
Hubble: la nostra sentinella nello spazio
Una galassia davvero ricca di particolarità dunque quella immortalata da Hubble, il nostro occhio nello spazio da oltre trent’anni e sicuramente ancora per un altro decennio o ventennio. Nell’immagine di Meathook scattata da Hubble la si può infatti ammirare in tutto il suo splendore. Si nota il suo luminoso centro galattico circondato da zone di formazione stellare con masse di polvere e gas ai bordi. Un’altra emozione e nuove meravigliose immagini dunque da Hubble per tutti noi.
Ph. Credit: ESO/IDA/Danese 1,5 m/d. Gendler, J.-E. Ovaldsen, CC Thöne e C. Féron