La Germania ha confermato due casi della nuova variante di Omicron e l’Italia ha notificato il primo. Nel caso della Germania, i due contagiati riguardano viaggiatori provenienti dal Sudafrica che sono entrati nel Paese attraverso l’aeroporto di Monaco. “Due casi sospetti della nuova variante del coronavirus Omicron, classificata come una variante preoccupante dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono stati confermati in Baviera“, ha annunciato in una nota il ministro della salute di questo stato regionale della Germania meridionale.
Per quanto riguarda l’Italia, il primo caso della variante Ómicron è stato rilevato in un paziente del Mozambico, come annunciato dall’Istituto Superiore di Sanità. Secondo l’ISS, “il paziente e i suoi familiari godono di buona salute“.
Anche il Regno Unito ha confermato i primi due casi della nuova variante e il premier britannico, Boris Johnson, ha annunciato in conferenza stampa la reintroduzione delle restrizioni per cercare di fermare il contagio, compreso l’uso obbligatorio delle mascherine negli spazi commerciali e trasporto pubblico. Tra le nuove misure annunciate, c’è anche l’obbligo per i viaggiatori vaccinati che entrano nel Paese di sottoporsi a un test PCR invece di un test antigenico e di rimanere confinati fino all’arrivo del risultato. Inoltre, tutte le persone che sono state in contatto con un caso sospetto della variante devono essere isolate per 10 giorni.
Boris Johnson, che prima dell’estate aveva tolto tutte le limitazioni, ha sottolineato l’importanza di “guadagnare tempo” riducendo al minimo il contagio fino a quando gli esperti non determineranno l’effetto della nuova variante che, ha detto, “sembra diffondersi molto rapidamente” e anche “tra le persone con vaccinazioni complete”.
Nel resto d’Europa, si monitora da vicino chi ne è stato contagiato e si prendono misure di contenimento. Si tratta, al momento, di casi su cui si indaga, ovvero di persone arrivate dall’Africa australe, epicentro della nuova variante. Ovviamente, trapela molta preoccupazione e i rappresentanti dei Paesi europei e leader mondiali invitano chiunque abbia viaggiato in Africa del sud e Angola a sottoporsi a un test rapido dell’antigene. Cinque giorni dopo l’arrivo nel paese, il test deve essere ripetuto.