Gli scienziati si sono serviti del Venus Express della ESA per analizzare venti e nubi superiori sopra al “lato oscuro” di Venere, osservazione svolta per la prima volta nella storia e i risultati sono stati sorprendenti.
Gli studi dimostrano come l’atmosfera del pianeta in questa zona sia molto diversa rispetto a quella esposta al sole, con tanto di nuvole mai viste prima, sia sotto il profilo morfologico sia da quello dinamico.
Venere
Javier Peralta dell’ente aerospaziale giapponese (JAXA) sottolinea l’importanza di questo lavoro, sottolineando come si sapese poco della “faccia notturna” di questo pianeta. L’atmosfera di Venere è dominata da forti venti che spazzano la superficie del pianeta a una velocità nettamente maggiore rispetto alla rotazione del pianeta.
Questo fenomeno, noto come “super rotazione”, consiste in venti che vanno 60 volte più veloce rispetto al pianeta sopra al quale soffiano, con conseguente spinta delle nubi. Le nuvole posizionate a un’altezza maggiore viaggiano ad alte velocità, fino ad arrivare a 72 chilometri orari.
Ci sono voluti decenni per analizzare questi venti, sottolinea Peralta, ma prima di avere un chiaro modello relativo alla “super rotazione” servono ulteriori studi. La “zona notturna” del pianeta è stata scarsamente analizzata in questi anni, lo staff ha utilizzato Virtis, camera in grado di scattare foto tramite infrarossi. Questo strumento parla italiano, è infatti realizzato da Leonardo Finmeccanica.
La NASA guarda a Venere con sempre maggior interesse, il mese scorso è stato presentato un rover dal look vintage pensato appositamente per questo pianeta, che un tempo è forse stato ricco di acqua e ‘abitabile’. Un giorno venusiano dura 243 di quelli terrestri, fino a ora la comunità scienrtfica era convinta che le condizioni atmosferiche notturne fossero analoghe a quelle diurne ma adesso emerge un quadro ben diverso.