Una strana ciambella ufo nei cieli della Svizzera, luci verdi misteriose in Canada e un blob a forma di piattino che scompare nelle acque dell’oceano. Questo sono alcune delle cose che in questo 2021 i cacciatori di alieni hanno scoperto e sui devono riflettere. Tuttavia quest’anno ha dato loro anche delle risposte: un atteso rapporto del Pentagono sulla vita extraterrestre e la verità su un possibile segnale alieno su una stella molto vicina al Sole.
Tutti questi misteri ci hanno aiutato a distanza di diversi anni a comprendere al meglio queste nuove forme di vita, le loro origini, le loro abitudini e a capire la vita extraterrestre. Scopriamo insieme le 9 cose che abbiamo imparato in questo anno riguardo gli alieni e la vita al di fuori del nostro pianeta.
Il rapporto tanto atteso del Pentagono ha descritto in maniera dettagliata tutti i 144 incontri con Ufo dal 2004 al 2021. Il rapporto aveva lo scopo di identificare la possibile minaccia dei fenomeni aerei non identificati e ha confermato i diversi avvistamenti Ufo che fino ad allora erano stati resi pubblici dai media. Inoltre il rapporto afferma che questi fenomeni aerei rappresentano oggetti fisici e che nessuno è stato collegato a uno dei 144 avvistamenti e alla vita extraterrestre.
Mentre molti ricercatori utilizzano al massimo le loro forze alla ricerca di una possibile vita aliena al di fuori del nostro sistema solare è bene prendere in considerazione di esplorare al meglio i buchi neri. Poiché possono irradiare fino a 100.000 volte più energia di una stella come il nostro sole, possono diventare bersagli allettanti per le civiltà aliene che cercano di potenziare le loro imprese interstellari.
Per fare ciò gli alieni potrebbero utilizzare strutture ad alta tecnologia, chiamate sfere di Dyson per rubare energia dal disco di materia incandescente che vortica intorno all’orizzonte di un buco nero. Ciò creerebbe una distinta lunghezza d’onda che gli astronomi potrebbero rilevare dalla Terra. I ricercatori stanno attualmente sviluppando algoritmi per cercare tra i dati del telescopio esistente alla ricerca di quelle firme rivelatrici.
Solitamente per cercare possibili vite aliene si cercano pianeti simili alla Terra, ma potrebbero esserci un altro tipo di mondi alieni in grado di ospitare la vita. I pianeti “hycean“, che sono fino a 2,5 volte più grandi della Terra e sfoggiano enormi oceani di acqua liquida sotto atmosfere ricche di idrogeno, potrebbero essere il luogo ideale per la vita microbica simile agli “estremofili” che prosperano in alcuni degli ambienti più difficili della Terra.
Questi pianeti non solo sono abbondanti nella Via Lattea, ma sono tra di loro diversi in quanto alcuni orbitano vicino alle loro stelle atri lontano. Potrebbe esserci una strada completamente nuova di esplorazione per i cacciatori di pianeti alieni.
Il metano che si diffonde da Encelado, la sesta luna più grande di Saturno, potrebbe essere un segno che la vita brulica nel mare sotterraneo della luna. Nel 2005, l’orbiter Cassini Saturn della NASA ha scoperto geyser che lanciavano nello spazio particelle di ghiaccio d’acqua dalle fratture della “striscia di tigre” vicino al polo sud di Encelado. Si pensa che quel materiale provenga da un enorme oceano di acqua liquida che scorre sotto il guscio ghiacciato della luna.
Nei geyser sono comparsi anche numerosi altri composti, tra cui il diidrogeno e una varietà di composti organici contenenti carbonio, incluso il metano. In un nuovo studio i ricercatori hanno cercato di determinare se questi composti potessero essere la prova di microbi che “mangiano” diidrogeno e producono metano come rifiuto. I microbi che producono peti di metano potrebbero effettivamente contribuire ai geyser gassosi del pianeta, il che significa che la vita non può essere esclusa sulla luna ghiacciata.
Abbiamo spesso sentito parlare di Oumuamua, uno strano oggetto a forma di sigaro che ha attraversato il nostro Sistema Solare nel 2017. Sicuramente, secondo numerosi studi, questo oggetto non è sicuramente naturale, ma tecnologia aliena entrata nel nostro Sistema Solare in modo accidentale.
Mentre gli sforzi umani per trovare città aliene è iniziato da qualche tempo, moltissime civiltà aliene avrebbero potuto osservarci per migliaia di anni. 1.715 sistemi stellari vicini hanno avuto un angolo di visione perfetto della Terra negli ultimi 5.000 anni e più di 1.400 di loro hanno ancora una visione chiara oggi. Queste stelle si trovano a circa 300 anni luce dal nostro pianeta e 75 di esse orbitano a meno di 100 anni luce di distanza. Dato che gli esseri umani trasmettono segnali radio da circa 100 anni, ognuno di quei 75 sistemi stellari è abbastanza vicino che le nostre onde radio li avrebbero già lavati su di loro.
Se gli alieni ci guardano da cosi vicino qual’è il modo migliore per comunicare con loro? È stato scoperto un nuovo metodo impeccabile: le onde radio sono un modo allettante per comunicare con gli extraterrestri perché questi segnali si inseriscono in un comodo spazio nello spettro elettromagnetico. D’altra parte le onde radio si allargano quando viaggiano e questo fa si che più ci allontaniamo dalla Terra più il messaggio sarà limpido e chiaro.
La luce laser non ha questo problema, tuttavia, i segnali laser richiedono un’incredibile precisione ed è improbabile che raggiungano osservatori alieni a meno che non indirizziamo il nostro messaggio direttamente al loro sistema stellare. Entrambi i metodi hanno i loro vantaggi e nessuno è perfetto.
Nel 2019 gli astronomi hanno rilevato un segnale irradiato verso la Terra, a quanto pare, da Proxima Centauri, il sistema stellare più vicino al nostro sole e sede di almeno un pianeta potenzialmente abitabile. Poiché il segnale è caduto in una stretta banda di onde radio che raramente vengono prodotte da aerei o satelliti umani, i ricercatori lo hanno interpretato come un possibile segno di tecnologia aliena. Il segnale non si è mai ripetuto questo perché il segnale in realtà proveniva da un computer vicino al telescopio che lo ha individuato.
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno esaminato nuovamente i dati del 2019 e hanno trovato diversi segnali “simili” che sembravano mancare componenti della cosiddetta trasmissione aliena; questi segnali si adattano a una gamma di frequenze coerenti con le comuni frequenze dell’oscillatore di clock utilizzate nell’elettronica digitale. In altre parole, questo messaggio alieno sembra essere stato un computer umano impazzito, ma studiarlo e identificarlo offre ancora agli scienziati un’esperienza preziosa nella separazione dei segnali reali dello spazio profondo dal rumore terrestre.
I sogni lucidi, in cui le persone sono parzialmente consapevoli e possono controllare i propri sogni durante il sonno, potrebbero spiegare le cosiddette storie di rapimenti alieni. È noto che alcuni stati onirici producono tali sentimenti, quindi i ricercatori russi si sono chiesti se gli esperimenti sui sogni potessero fornire indizi su presunte esperienze extraterrestri. Lo studio ha scoperto che la maggior parte dei sognatori analizzati ha descritto possibili rapimenti alieni.
Il 24% ha anche sperimentato paralisi del sonno e intensa paura. Tali emozioni spesso accompagnano i resoconti di presunti rapimenti alieni e, sebbene gli individui che descrivono di essere stati rapiti dagli alieni possano davvero credere che ciò che hanno vissuto fosse reale, queste persone probabilmente stavano vivendo un incontro extraterrestre durante un sogno lucido.
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