Whatsapp Messenger è un servizio con cui tutti abbiamo avuto o abbiamo tutt’ora a che fare nel contesto della comunicazione mobile e Desktop intelligente delle piattaforme Android, iOS e Windows in prima battuta.
Nonostante i recenti miglioramenti che prevedono un cross-access rapido Whatsapp – Facebook e le dovute ottimizzazioni per la gestione Smart dello spazio di archiviazione in memoria il client risente di una seria limitazione in Cina, dove si è provveduto al blocco totale degli accessi in ogni loro forma.
Le misure restrittive di accesso applicate dal governo cinese ai danni degli utilizzatori vengono giustificate con il semplice fatto che la piattaforma adopera un livello avanzato di crittografia che non consente un accesso libero a terzi alle informazioni in transito ed ai server della stessa compagnia. Riuscire a spiare una conversazione Whatsapp e/o prelevare un file inoltrato è impossibile, e la cosa non piace alle autorità cinesi, da sempre impegnate internamente nella verifica dei dati scambiati in chat tra i cittadini.
Si tratta sicuramente di un duro colpo, tanto per gli utilizzatori tanto per il team di sviluppo che vede in questa mossa una seria contestuale riduzione del bacino d’utenza attiva. Altre piattaforme come WeChat di Tencent, invece, potranno sicuramente gioire di questa situazione e godere ora di un maggior afflusso di utenti. Una situazione che, in tal caso, cammina di pari passo al piano di coalizione con il governo cinese che spesso si affida alla piattaforma per reperire informazioni sugli utenti.
Non si tratta certo del primo episodio che vede la Cina impegnata nelle operazioni di oscuramento e limitazione di accesso ai siti web ed alle piattaforme software del mondo occidentale. Nella Cina continentale, di fatto, servizi come Wikipedia, Twitter, Facebook, Instagram ed altri appartenenti alle file del colosso californiano Google non sono raggiungibili.
Al blocco parziale di Whatsapp avutosi in passato si aggiunge quindi una misura che appare ora decisamente più restrittiva e limitante, la quale causerà non pochi problemi a tutti gli utenti abituati a beneficiare di un servizio moderno e di primo livello. Il New York Times riferisce che il servizio IM non risulta al momento attivo e che in nessun caso è possibile prevedere un qualsivoglia tipo di interazione, dall’inoltro di contenuti multimediali e documenti a semplici messaggi di testo.
Voi che cosa ne pensate di questa scelta? La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente e coinvolgere anche la realtà occidentale? Quali potrebbero essere i potenziali risvolti di una simile manovra in Italia? Spazio a tutti i vostri commenti ed a tutte le vostre personali considerazioni al riguardo.