Calore estremo, incendi, inondazioni stanno mettendo in crisi moltissime città degli Stati Uniti. Come sappiamo ogni singolo fenomeno è pericoloso, ma colpendo tutti in una volta o uno ravvicinato ad un altro fanno crescere comunità mostruose e travolgenti. Un accumulo di queste catastrofi, chiamato evento composto, sta mettendo a dura prova i limiti dell’umanità mentre i cambiamenti climatici sovraccaricano le condizioni meteorologiche.
Ovviamente le infrastrutture non sono pronte per subire questa specie di punizioni e anche i primi soccorritori più esperti non si sono mai trovati davanti scene di questo genere. Come sembra che le popolazioni si stiano riprendendo ecco che un’altro disastro incombe. L’uragano Ida, che ha colpito nelle ultime settimane gli Stati Uniti, è diventato già oggetti di studio negli eventi composti.
Ambiente, i disastri catastrofici diventano la nuova normalità
Le acque alluvionali hanno annegato i quartieri lungo la costa del Golfo. I venti dell’uragano hanno rovesciato le reti elettriche e come se non bastasse dopo il passaggio della tempesta ha lasciato ondate di calore e siccità, lasciando molti quartieri della Louisiana e Mississipi con temperature elevate, senza corrente elettrica o aria condizionata. Questo evento potrebbe presentarsi più spesso in futuro.
Anche se il numero di uragani non dovesse aumentare in futuro, la probabilità che siano seguiti da un caldo estremo è molto più alta. Dalle tempeste in Oriente agli incendi in Occidente, nessuno di questi eventi è un colpo casuale di sfortuna. Sono legati insieme dall’aggravarsi della crisi climatica. L’attività umana è il principale motore dietro all’aumento delle condizioni meteorologiche estreme.
Le emissioni di gas serra dei combustibili fossili intrappolano il calore; quel calore fa salire le temperature estive e dà più energia ai temporali. Il cambiamento climatico ha anche truccato il ciclo dell’acqua, che porta a più siccità e più acquazzoni. È probabile che gli eventi composti diventino più comuni. Le comunità dovranno adattarsi a quella nuova realtà guardando al quadro generale piuttosto che concentrarsi su ogni evento estremo individualmente: siccità e fuoco, tempesta e caldo, pioggia e ancora pioggia. Le piccole comunità stanno andando in bancarotta dopo essere state spinte al limite da tempeste e incendi.
Adottare cambiamenti nel rispondere ai disastri
Tuttavia come possono le città prepararsi a questi eventi complessi? È necessario disporre di fondi per i giorni di pioggia, sia che si tratti letteralmente, finanziariamente parlando, sia che si tratti di investire in infrastrutture più resilienti, più persone per i servizi di emergenza e non aspettare che si verifichi una crisi. Ciò potrebbe significare che dovremmo adottare cambiamenti a come rispondiamo ai disastri.
Oltre a rispondere e riprendersi da un disastro, gli eventi composti modificano anche le valutazioni dei rischi per le decisioni quotidiane come dove costruire nuove case ed edifici. Non dovremmo mai e poi mai costruire in una città o espanderci senza che il sistema sia costruito in un modo che riconosca e sia in grado di affrontare gli effetti previsti del cambiamento climatico. Diverse valutazioni del rischio consistono a capire chi è più a rischio.
La popolazione americana di colore dovrà probabilmente affrontare effetti più gravi del cambiamento climatico rispetto agli altri gruppi demografici. Vivono spesso in quartieri che possono salire di diversi gradi più caldi rispetto ad altre aree a causa di una storia di segregazione e disinvestimento. Alla fine avremo bisogno di soluzioni composte per tutti questi rischi composti. Ciò include maggiori fondi per i giorni di pioggia e squadre di risposta alle emergenze potenziate. Le città e le infrastrutture dovranno essere costruite in modo diverso e potremmo dover abbandonare alcuni luoghi che un tempo chiamavamo casa. Gli esseri umani dovranno smettere di pompare i gas serra che stanno guidando la crisi climatica in primo luogo.