Amnesia infantile: perché non ricordiamo i nostri primi anni di vita?

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Forse non tutti abbiamo sentito parlare di Amnesia infantile. I ricordi dei nostri primi anni di vita sono uno dei più grandi misteri infantili della storia. Non tutti infatti riescono a ricordare gli avvenimenti prima del terzo anno di vita. Per anni gli psicologi si sono interrogati sulle possibili cause responsabili di questo strano fenomeno legato alla nostra vita infantile. Lo stesso Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, si è interessato a questa particolarità legata ai nostri ricordi, definendola, appunto, con l’espressione “amnesia infantile”.

Sebbene è ancora uno dei misteri infantili non ancora risolti, l’amnesia infantile ha diverse spiegazioni derivate da alcune ricerche condotte. È bene evidenziare che i bambini molto piccoli sono abbastanza reattivi nei confronti delle informazioni che recepiscono dal mondo esterno, si comportano come spugne pronte ad assorbire tutto ciò che percepiscono. Una recente ricerca ha addirittura dimostrato come il processo di apprendimento abbia inizio ancor prima che il bambino venga al mondo.

 

Amnesia infantile, quando non ricordiamo i primi anni della nostra vita

Una nuova ricerca, condotta dalla Cornell University, ha suggerito una prima spiegazione e ha dimostrato come questo fenomeno possa variare anche in base al paese di provenienza. La psicologa, autrice dello studio, ha condotto una ricerca su 256 studenti dei quali alcuni erano americani e altri cinesi. Da questa ricerca è emerso che i racconti dei ricordi degli studenti americani risultavano essere più lunghi, dettagliati e tendenti all’egocentrismo. I racconti degli studenti cinesi, invece, erano più brevi e incentrati su avvenimenti precisi. I risultati di questa ricerca hanno inoltre dimostrato che i ricordi degli studenti cinesi iniziavano sei mesi dopo rispetto a quelli dei coetanei americani.

Un altro fattore che può influire su ciò che ricordiamo dei nostri primi anni di vita è il contesto in cui cresciamo. In quei contesti in cui la memoria famigliare riveste un ruolo importante, infatti, i ricordi possono formarsi anche prima. Il contesto culturale non è di certo l’unica cosa che può influenzare i nostri primi ricordi, anche le influenze dei nostri familiari potrebbero avere un ruolo importante. In seguito ad altre ricerche, le persone tendono a riconoscere come veri più i ricordi raccontati da persone altrui piuttosto che quelli che loro ricordano.

Esiste un’ulteriore ipotesi su cui sono d’accordo moltissimi psicologi, ossia quello che i ricordi dei bambini iniziano in contemporanea con lo sviluppo del linguaggio. L’uso della parola aiuta a costituire una forma più precisa dei ricordi tramite la narrazione, quindi in un certo senso forse l’uso del linguaggio contribuisce in larga parte ad agevolare il ricordo. Oltre a queste teorie, legate più alla sfera psicologica, vi sarebbe anche un’altra spiegazione che riguarda lo sviluppo cerebrale dei bambini. Tali teorie riconoscono come unico responsabile del fenomeno dell’amnesia infantile l’ippocampo, la parte del cervello che custodisce i ricordi. Tale parte è meno formata nei bambini piccoli, e questo spiegherebbe l’assenza di ricordi dei primi anni di vita.

Sono molte, quindi, le spiegazioni legate a al fenomeno dell’amnesia infantile, ma, nonostante tutto, i ricordi costituiscono una parte importante delle nostre vite, poco importa se di quelli legati ai nostri primi anni di vita non riusciamo ad averne memoria.

Foto di Pexels da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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