I cambiamenti climatici minacciano le prospettive di progressi nella prevenzione e nel controllo del cancro, aumentando l’esposizione a fattori di rischio e incidendo sull’accesso alle cure. Secondo un articolo di un team di scienziati dell’American Cancer Society e della Harvard TH Chan School of Public Health, i progressi nella lotta contro il cancro sono stati raggiunti attraverso l’identificazione e il controllo dei fattori di rischio e l’accesso alle cure. Si scopre che questi due fattori sono entrambi influenzati dai cambiamenti climatici.
I cambiamenti climatici creano condizioni favorevoli per aumentare la produzione e l’esposizione agli agenti cancerogeni. Il cambiamento climatico è stato collegato a un aumento degli eventi meteorologici estremi, come uragani e incendi boschivi, che possono influenzare il cancro.
L’uragano Harvey, ad esempio, ha inondato fabbriche chimiche, raffinerie di petrolio e ubicazioni che contenevano grandi quantità di agenti cancerogeni lanciati nella comunità di Houston negli Stati Uniti. A loro volta, gli incendi rilasciano immense quantità di inquinanti atmosferici che causano questa malattia.
Sempre nel 2018, quando l’uragano Maria ha colpito Portorico, diverse fabbriche che hanno fornito sacche salvavita di liquido per via endovenosa negli ospedali americani sono state chiuse.
Sia un uragano che un incendio boschivo possono influenzare l’esposizione dei pazienti agli agenti cancerogeni, oltre a minacciare l’infrastruttura clinica dedicata al trattamento del cancro negli Stati Uniti. “Per i malati di cancro, gli effetti degli uragani sull’accesso all’assistenza sanitaria possono significare la differenza tra la vita e la morte“, hanno scritto gli autori.
Cosa fare?
Nell’articolo, pubblicato il 18 maggio, gli scienziati propongono modi per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sul cancro, poiché gli sforzi di mitigazione dei cambiamenti climatici portano benefici per la salute.
Il settore agricolo contribuisce per circa il 30% delle emissioni antropogeniche dei gas a effetto serra. La carne di ruminanti ha il maggiore impatto ambientale, mentre gli alimenti a base vegetale causano gli effetti ambientali meno negativi per unità di peso, per porzione, unità di energia o proteine.
Pertanto, la sostituzione di alimenti di origine animale con alimenti di origine vegetale, attraverso linee guida fornite ai pazienti e cambiamenti nei servizi alimentari forniti nelle strutture di trattamento, porterebbe benefici ambientali e sanitari.
“Il cambiamento climatico non è una minaccia futura. Stanno influenzando i risultati del cancro oggi e ci sono cose che possiamo fare per rispondere“, ha concluso Leticia Nogueira, scienziata dell’American Cancer Society e autrice del rapporto. In tutto il mondo, quasi 10 milioni di persone moriranno di cancro entro la fine dell’anno, secondo gli esperti.