Molte di quelle patologie e condizioni che sembrano avere origine nel nostro cervello, si scopre, siano legate a un organo relativamente molto lontano da esso, nell’intestino. Se ne sta parlando per l’Alzheimer, per il Parkinson e in generale per le demenze e addirittura per malesseri psicologici come la depressione. Ancora più nello specifico, sono i batteri ad avere un ruolo fondamentale e da questo arrivano anche le possibilità per nuovi trattamenti.
Un nuovo studio ha individuato come i trapianti fecali possono aiutare ad alleviare alcuni dei sintomi della depressione. Il trattamento prevede la somministrazione di microbi che possono ristabilire un nuovo equilibrio nella flora batterica nell’intestino da prendere tramite il sedere piuttosto che per la bocca quindi con un effetto più immediato. Lo studio ha usato dati internazionali esaminando oltre altre 12 ricerche in materia.
Depressione, batteri e trapianti fecali
Un aspetto interessante di questa metodologia e che viene suggerita la possibilità di intraprendere una conservazione di campioni di feci delle persone in età giovane per poter essere utilizzati in futuro nel caso si vada incontro a una condizione di depressione, o anche altre patologie. Sebbene concettuale semplice, il trattamento rimane una procedura medica con dei rischi. I batteri rimangono un potenziale rischio, anche quelli positivi per la nostra salute.
Le parole dei ricercatori: “I sintomi della depressione sono comuni nei disturbi neuropsichiatrici, influenzando significativamente la qualità della vita e ponendo sfide al trattamento. Il trapianto di microbiota fecale (FMT), che mira a ripristinare l’equilibrio microbico intestinale, è emerso come un nuovo approccio per alleviare i sintomi depressivi modulando l’asse intestino-cervello. Le vie endoscopiche o clisteri sembrano più efficaci delle capsule orali. Sebbene i benefici a breve e medio termine siano evidenti, gli effetti duraturi richiedono ulteriori indagini attraverso RCT a lungo termine di alta qualità.”

