Il morbillo è una delle malattie esentematiche più diffuse al mondo e più facilmente trasmissibile, che colpisce prevalentemente nell’età adolescenziale. Può portare a delle complicazione, pertanto occuparsene appena individuato è di fondamentale importanza.
Nell’ultimo decennio, il morbillo rispetto al secolo scorso è molto diminuito, anche grazie ai vaccini sempre più efficaci. Purtroppo, però, dal 2017 ha avuto un forte rialzo, con i contagi aumentati di oltre il 30%, come riporta l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità. Vediamo per quale motivo.
Il ritorno del morbillo
Il vaccino non è cambiato, bastano due dosi per essere protetti a vita dalla malattia, ma per evitare che il morbillo torni un epidemia globale almeno il 95% della popolazione deve essere vaccinata, cosa che purtroppo non accade.
Negli ultimi anni, la copertura mondiale della prima dose è arrivata massimo all’85%, quella della seconda dose al 67%, con 21 milioni di bambini che non hanno ricevuto il vaccino. Inoltre, la vaccinazione non è per nulla uniforme, ci sono paesi con una buona copertura ed altri dove si fatica ad arrivare al 70%.
Nel 1963, quando ancora non esisteva il vaccino, nei cicli di massima epidemia si arrivava addirittura ad oltre 2 milioni e mezzo di morti. Grazie poi alla scoperta del vaccino, i casi sono scesi di oltre l’80%. Per evitare che ciò riaccada, bisogna evitare di spargere informazioni errate, il vaccino di queste malattie esentematiche è fondamentale per evitare problematiche ed è fondamentale cercare di attuare strategie per aumentare il più possibile la copertura vaccinale.