Lavoro sedentario e sonno disturbato: il legame che non ti aspetti

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Trascorri la maggior parte della giornata seduto davanti a uno schermo? Non sei solo. Circa l’80% della forza lavoro moderna è coinvolto in lavori altamente sedentari. Secondo una nuova ricerca, questo stile di vita apparentemente innocuo potrebbe minacciare seriamente la qualità del tuo sonno.

Cosa dice la scienza

Un ampio studio longitudinale condotto su oltre 1000 lavoratori nell’arco di dieci anni ha trovato un collegamento diretto tra sedentarietà, orari irregolari e disturbi del sonno. Chi lavora seduto per molte ore ha mostrato un aumento del 37% nei sintomi di insonnia, mentre chi ha turni non tradizionali ha il 66% di probabilità in più di soffrire di sonno di recupero, cioè necessità di dormire fino a tardi o fare frequenti pisolini.

Non è solo questione di ore dormite

“Un sonno sano non vuol dire solo dormire otto ore,” sottolinea la psicologa Claire Smith. Addormentarsi facilmente, dormire senza interruzioni e mantenere un ritmo regolare sonno-veglia sono tutti fattori chiave per un riposo davvero ristoratore.

Lo studio ha identificato tre profili di dormienti:

  • Dormienti sani: con un sonno regolare e di buona qualità
  • Dormienti da recupero: che compensano la stanchezza nei fine settimana
  • Dormienti in difficoltà: con sintomi simili all’insonnia

I lavoratori sedentari e quelli con orari irregolari tendono a rientrare nelle ultime due categorie.

Come proteggere il tuo sonno (anche se lavori in ufficio)

La buona notizia? Piccoli cambiamenti nello stile di vita possono fare la differenza. Ecco alcune strategie efficaci:

  • Fai pause attive ogni ora: anche solo alzarti e fare qualche passo può aiutare.
  • Espòrti alla luce naturale di giorno e limita la luce blu la sera.
  • Crea una routine serale rilassante, evitando lavoro e schermi dopo cena.
  • Mantieni orari di sonno regolari, anche nei weekend.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Occupational Health Psychology, invita anche le aziende a prendersi cura del sonno dei dipendenti, favorendo una cultura lavorativa più flessibile e attenta al benessere a lungo termine.

Foto di Jess Foami da Pixabay

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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