Solastalgia: l’ansia dei giovani per il futuro del pianeta

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Nell’era moderna, l’umanità si trova ad affrontare una serie di sfide senza precedenti, molte delle quali legate alla crisi climatica e all’inevitabile impatto sull’ambiente. Mentre queste preoccupazioni coinvolgono persone di tutte le età, i giovani di oggi sembrano essere particolarmente afflitti da un senso di ansia e disperazione riguardo al futuro del pianeta. Questo fenomeno è stato identificato e studiato con il termine “solastalgia”, un concetto che descrive il dolore emotivo causato dalla perdita o dalla minaccia di perdita del proprio ambiente naturale.

La solastalgia, termine coniato dal filosofo australiano Glenn Albrecht nel 2003, combina le parole “solace” (conforto) e “nostalgia” (nostalgia), per descrivere un senso di angoscia derivante dall’osservare cambiamenti negativi nell’ambiente circostante. Questa sensazione può essere alimentata da eventi come la deforestazione, l’inquinamento atmosferico, l’estinzione delle specie e i cambiamenti climatici. I giovani di oggi crescono in un mondo dove le notizie riguardanti la crisi climatica e l’ambiente sono onnipresenti.

 

Solastalgia, quando i giovani hanno ansia e paura per il futuro del pianeta

A differenza delle generazioni precedenti, che potevano non essere pienamente consapevoli delle conseguenze delle loro azioni sull’ambiente, i giovani di oggi sono costantemente esposti a informazioni che evidenziano il deterioramento del nostro pianeta. Questa consapevolezza può generare un senso di impotenza e disperazione riguardo al futuro. Le cause dell’ansia ambientale tra i giovani sono molteplici e complesse. Oltre alla consapevolezza dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, anche la mancanza di azioni concrete da parte dei governi e delle istituzioni internazionali può alimentare il senso di impotenza e disperazione. Inoltre, il costante bombardamento di notizie negative attraverso i media e i social media può contribuire a intensificare l’ansia.

Affrontare la solastalgia richiede un approccio olistico che coinvolga sia l’individuo che la società nel suo insieme. A livello individuale, è importante praticare la consapevolezza emotiva e trovare modi per gestire lo stress e l’ansia legati all’ambiente, come la meditazione, lo yoga o l’attività fisica. Inoltre, è cruciale trovare modi per agire positivamente, anche attraverso piccole azioni quotidiane volte a ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Per combattere l’ansia derivante dalla solastalgia, molti giovani si stanno unendo a movimenti di attivismo ambientale e organizzazioni che promuovono il cambiamento. Questo senso di attivismo può fornire una via per trasformare l’ansia in azione positiva, contribuendo a sensibilizzare e ad affrontare le cause sottostanti della crisi climatica.

Un’altra strategia importante per affrontare la solastalgia è l’educazione e la sensibilizzazione riguardo alla crisi climatica e all’importanza della conservazione dell’ambiente. Le istituzioni educative e la società nel suo complesso devono lavorare insieme per garantire che i giovani siano informati in modo accurato e completo sui problemi ambientali e sulle soluzioni disponibili. Affrontare questa sfida richiede un impegno collettivo per promuovere la consapevolezza, l’azione e il cambiamento a livello individuale e sociale. Attraverso l’empowerment, l’attivismo e l’educazione, possiamo sperare di superare la solastalgia e lavorare insieme per un futuro più sostenibile e resiliente.

Immagine di pvproductions su Freepik

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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