Trovati i resti fossili del “nonno” del diavolo della Tasmania

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Un team di ricercatori della Flinders University ha ricostruito prima struttura scheletrica di Thyalacoleo Carnifex, un predatore estinto che ha vissuto nel territorio del Paese oceanico durante il Pleistocene (tra 1,6 milioni e 46 mila anni di anni or sono).

Lo studio, pubblicato lo scorso 12 dicembre sulla rivista PlosONE, si basa sulla recente scoperta dei fossili più completi di quella specie finora trovata. In precedenza, gli scienziati erano in possesso solo di piccoli frammenti ossei dell’animale.

I resti dell’animale sono stati trovati nella grotta di Komatsu nei pressi della città australiana di Naracorte, così come nella grotta della Stella del Volo nella piana di Nullabor.

 

Una scoperta decisiva

Questa scoperta ci permette di ricostruire non solo lo scheletro completo dell’animale, ma anche lo stile di vita di questo carnivoro preistorico chiamato il leone marsupiale del Pleistocene.

L’animale, che pesava più di 100 chili, ha usato la sua coda muscolare per supporto formando una sorta di ‘treppiede’ con le zampe posteriori, mentre usava gli arti anteriori per salire o tenere il cibo, così come i marsupiali dei nostri giorni.

Il Thyalacoleo carnifex non era adatto a inseguire la sua preda, a causa della rigidità della parte bassa della schiena, così come le sue potenti zampe anteriori sostenute da vigorose clavicole. Tuttavia, ha dimostrato grande abilità nel tendere imboscate ad altri animali, oltre a scavare e arrampicarsi su alberi o caverne con pareti ripide.

Gli esperti concludono che l’attuale marsupiale che più somiglia al leone marsupiale preistorico sia il diavolo della Tasmania, una specie che continua ad essere usata per cacciare alcune delle tecniche del suo parente estinto.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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