Acer Predator Connect W6 non è il classico router che ci aspettiamo di vedere sul mercato, ma un prodotto destinato ad uso gaming, con certificazione NVIDIA ed un prezzo che di listino attuale si aggira attorno ai 299 euro. Riuscirà a bilanciare il tutto con prestazioni adeguate? scopriamo nel dettaglio con la nostra recensione completa.
Estetica e Design
Il look aggressivo che ci saremmo aspettati da un modello destinato al gaming, lo ritroviamo sin da subito, il prodotto è realizzato prevalentemente in plastica di colorazione nera, con il logo Predator impresso nella parte superiore, e ben 6 antenne orientabili per la corretta diffusione del segnale WiFi nell’ambiente. I materiali di costruzione appaiono sin da subito di buona qualità generale, anche se forse leggermente leggeri, nonostante comunque il prodotto raggiunge un peso di circa 875 grammi.
Dimensionalmente parlando non è troppo impegnativo, può essere posizionato praticamente ovunque, con dimensioni di 111 x 265 x 260 millimetri, e la quasi totale assenza di LED (superiormente se ne trovano uno che indica la potenza del segnale: blu = ottima, giallo = buona, rosso = scarsa) e pulsanti fisici sulla superficie. Molto interessante è la possibilità di inserire il router praticamente dovunque si desideri, risultando altresì un elemento di arredo in una casa moderna.
Hardware e Specifiche
La prima cosa che notiamo è il suo essere plug&play, ovvero non richiede una profonda conoscenza dell’informatica o altrettanto impegno nella configurazione di base, basta collegarlo alla rete di casa, ed in pochi secondi è possibile utilizzarlo. Sotto il cofano si trova un processore quad-core ARM Cortex con frequenza di clock a 2GHz, accoppiato con 1GB di RAM DDR4 e 4GB di eMMC, il tutto per incrementare al massimo le performance, evitando problemi di connessione e riducendo la latenza.
I connettori presenti nella parte posteriore sono i più moderni desiderabili, comprensivi di 5 ethernet, di cui 1 a 2.5GBps e 4 a 1GBps (con una Game Port, è presente anche una porta USB-A classica). Essendo un router classico, il suo scopo è quello di creare una rete WiFi a cui collegare tutti i propri dispositivi wireless, da qui nasce la sua piena compatibilità con WiFi 6E, standard di penultima generazione (oggi parliamo di WiFi 7), con tre bande a disposizione (2.4GHz, 5 e 6GHz), nonché piena compatibilità con MU-MIMO 2x4x2.
La latenza è davvero minima, raggiunge 2 ms, con velocità di picco, grazie alla sua natura tri-band fino a 7,8Gbps. Per una migliore gestione delle connessioni, Acer ha integrato la Hybrid Quality of Service, che risulta perfettamente compatibile con Intel Killer Prioritization Engine, il cui obiettivo è di rilevare ed incrementare il traffico di rete in modo intelligente, riconoscendo la tipologia del device collegato, in modo da allocarli la banda necessaria al funzionamento.
L’attenzione alla sicurezza non poteva mancare sull’Acer Predator Connect W6, infatti è stato integrato Trend Micro Home Security Engine, il che permette all’utente di navigare alla massima sicurezza, proteggendo l’utente da malware o attacchi di vario genere (oltretutto è possibile attivare il parental control).
Le prestazioni sono state perfettamente allineate con le aspettative, è un prodotto che riesce a gestire alla perfezione tantissime connessioni in contemporanea, le numerose antenne distribuiscono senza problema il segnale nei vari ambienti della casa, ed oltretutto si ha una buona dose di personalizzazione tramite il sistema operativo integrato. Le interfacce sono intuitive e facilissime, risultando perfette anche per utenti alle prime armi.
Acer Predator Connect W6 – conclusioni
In conclusione Acer Predator Connect W6 è il router che ci sentiamo di consigliare ai gamer più accaniti che sono alla ricerca di un dispositivo dalla latenza davvero minima, che gli permetta di gestire lo streaming nel miglior modo possibile, anche collegando tantissimi device in contemporanea (grazie all’enorme ampiezza di banda). Bello il design, meno i materiali di costruzione ed il prezzo, la richiesta di 249 euro è allineata con il mercato, ma potrebbe allontanare molti utenti interessati.