Diablo 4 è il nuovo episodio di una delle saghe più amate dal pubblico videoludico mondiale, un titolo che ha fatto letteralmente la storia dei giochi di ruolo fantasy, oggi pronto a stupire nuovamente. Ci riuscirà? scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Trama
Gli sviluppatori, nel corso degli anni di sviluppo, hanno più volte sottolineato come Diablo 4 sarebbe ritornato alle origini oscure, a tutti gli effetti bastano pochi minuti di gameplay per comprendere appieno quanto tutto questo sia vero. Le tinte oscure le troviamo nella palette cromatica utilizzata, passando anche per il tanto sangue, uccisioni e sequenze splatter. Il titolo è sempre ambientato a Sanctorium, una terra in cui dovremo combattere l’antagonista più agguerrita, Lilith, ma anche i demoni dell’inferno, che porteranno a distogliere l’attenzione da quale sia a tutti gli effetti il nemico da battere. L’obiettivo ultimo è sempre il solito, cercare di liberare il mondo dal male, ma non sembrerà possibile, e sarà assolutamente necessario scendere a compromessi.
La caratterizzazione dei personaggi è incredibile, i passi in avanti compiuti da Blizzard sono ottimi, la stessa Lillith riesce ad incarnare la crudeltà desiderata, riuscendo allo stesso tempo ad essere anche affascinante come non avremmo mai pensato. Il costrutto narrativo, come avrete potuto intendere convince, con una trama più complessa ed interessante; eccellente la colonna sonora, fiore all’occhiello di tutta la produzione.
Grafica
Nella nostra prova su PlayStation 5 non abbiamo riscontrato difficoltà o bug di alcun tipo, l’esecuzione è fluida, lineare e senza difetti particolari da segnalare. L’upgrade grafico, anche solamente rispetto alla remastered viste nel recente passato, è netto ed assolutamente piacevole. Le animazioni sono be definite, i dettagli sono precisi, con le abilità che attivano sequenze inedite e mai viste nei capitoli precedenti.
L’editor garantisce maggiore flessibilità nella personalizzazione del personaggio, con modifiche anche nelle inquadrature che permettono di innalzare il livello qualitativo delle scene, ed il coinvolgimento dell’utente finale. Che dire, siamo rimasti piacevolmente colpiti dal risultato raggiunto, con qualche piccolo accorgimento, che potrà essere modificato nei prossimi mesi, il futuro di Diablo 4 sembra essere davvero roseo.
Meccanica di gioco
Il gioco inizia con un editor grafico sufficientemente ricco, con il quale poter creare il proprio avatar, che lo accompagnerà nelle circa 20 ore necessarie per il completamento di tutte le quest legate alla campagna principale. Le varie classi disponibili sono state appositamente studiate per fornire all’utente finale la possibilità di impostare la sfida seguendo lo stile maggiormente desiderato, con meccaniche ed interfacce completamente differenti tra loro.
Una volta catapultato in Sanctuarium, l’utente si ritrova davanti alla più ampia possibilità di scelta possibile, il giocatore potrà davvero fare ciò che più lo aggrada, dal focalizzarsi sulla crescita del personaggio, al prosieguo della campagna, oppure anche semplicemente al farming nudo e crudo. Indipendentemente dall’area visitata, i mostri si adatteranno al livello del personaggio, anche se, in base alla classe selezionata, potrebbe essere consigliato visitare alcune aree piuttosto che altre.
Non mancano quest secondarie con ricompense decisamente ghiotte, i cosiddetti punti fama, utili per migliorare l’albero delle abilità, o rendere la vita più facile negli scontri successivi. Essendo la mappa davvero enorme, la possibilità di approfittare della cavalcatura, rappresenta sicuramente un valore aggiunto, limitando il tempo necessario agli spostamenti. Terminare la campagna non significa finire il gioco, l’endgame è solo l’inizio di una nuova incredibile avventura, con nuovi livelli di difficoltà, modalità, equipaggiamenti ed oggetti da scoprire.
Gameplay
Gli scontri con i demoni sono frequenti, ma con un ritmo complessivamente inferiore rispetto a quanto visto nel terzo capitolo, anche se i nemici saranno più difficili da uccidere. La caratterizzazione ed unicità delle meccaniche che caratterizzano i boss, garantiscono una variabilità d’azione sicuramente apprezzata ed apprezzabile, con dungeon sempre differenti tra loro, e mai troppo semplici da superare.
Le boss fight, concentrare principalmente nella campagna, sono spettacolari e dallo stampo assolutamente cinematografico, con pattern d’attacco inediti, suddivisi in più sessioni di difficoltà crescenti. La progressione del personaggio è profonda, l’albero delle abilità permette di personalizzarlo facilmente secondo le proprie esigenze o stile di gioco (con miglioramenti prevalentemente nelle statistiche), che si vuole improntare in un’esperienza completa ed inedita. Diablo 4 non può in nessun modo essere considerato un gioco derivativo, gli aspetti che eredita dal capitolo precedente sono innumerevoli, ma le singole modifiche applicate permettono tranquillamente di godere di una esperienza completamente nuova e rivisitata, di gran lunga superiore a quanto visto ed apprezzato con Diablo 3.
Diablo 4 – conclusioni
In conclusione Diablo 4 rappresenta il giusto inizio su cui gli sviluppatori, nel corso del tempo, potranno costruire un titolo assolutamente indimenticabile. Al netto dell’ambientazione più cupa, che come anticipato riporta agli albori della serie, i suoi punti di forza sono rappresentanti dalla progressione e dal sistema di equipaggiamento, in parte innovativi rispetto al capitolo precedente.
Il rischio è di incappare nella ripetitività delle azioni da svolgere, portando i non amanti del settore ad annoiarsi. La palla ora passa direttamente nelle mani degli sviluppatori, i quali sono al lavoro per stratificare al meglio l’esperienza, introducendo novità e miglioramenti che potrebbero davvero rendere Diablo 4 il capolavoro che ci ricorderemo per tantissimi anni. Le premesse ci sono tutte.